COSENZA – In vista delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre in Calabria, la Conferenza Episcopale calabrese ha rivolto un appello forte e chiaro a tutti i cittadini aventi diritto al voto. Si tratta di un invito importante, che va accolto con responsabilità e, se possibile, con una risposta corale e massiccia: la partecipazione alle urne è infatti un rafforzamento concreto della libertà e della democrazia.
I Vescovi hanno ricordato che la difesa dei diritti passa anche attraverso l’esercizio del voto. L’astensione non è mai neutrale: la democrazia non conosce neutralità. O si rinnova come spazio di giustizia, oppure rischia di trasformarsi in terreno fertile per clientele e rendite di posizione. Da qui l’occasione, preziosa, di una grande partecipazione che possa restituire forza alla ragione e responsabilità a chi sarà chiamato a governare la cosa pubblica.
Non possono esserci alibi, né le solite lamentele sul fatto che il voto sia inutile o non decisivo. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, per contribuire a scelte migliori e favorire opportunità di cambiamento. La politica deve assumersi le proprie responsabilità, ma anche la società civile deve pesare di più e farsi valere, così che la politica non si senta mai svincolata dal dovere di coerenza, di trasparenza e di fedeltà agli impegni assunti.
L’obiettivo non è difendere appartenenze o schieramenti, ma risollevare la Calabria con serietà e concretezza, affrontando i problemi che toccano da vicino la vita quotidiana: il lavoro, soprattutto per i giovani, la sanità, le politiche sociali, la scuola, lo sviluppo economico. Serve una svolta vera, fatta di soluzioni e non solo di parole.
La campagna elettorale, dunque, non deve ridursi a slogan, ma diventare occasione di partecipazione e responsabilità. Questo in un contesto difficile, dove molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese, con conseguenze pesanti sull’equilibrio delle persone, sulla salute e sulle possibilità di futuro.
Occorre una gestione politica nuova, che allarghi la partecipazione, partendo dal basso, valorizzando le istanze dei cittadini e superando l’idea del “uomo solo al comando”. La collegialità arricchisce la democrazia e dà senso al dovere che chi governa deve rispettare con coerenza. Anche il riconoscimento degli errori e la capacità di chiedere scusa possono ridare fiducia ai cittadini delusi ed emarginati.
Questo è il cuore dell’appello: recuperare la speranza. Ciò richiede di superare diffidenze e inganni, evitando il disinteresse. Esercitare il diritto al voto non è solo un dovere civico, ma un atto di responsabilità verso il bene comune.
Volontariato, associazioni, ordini professionali, sindacati, imprenditori: tutti sono chiamati a raccogliere e condividere l’appello dei Vescovi. Un appello che, certamente, troverà ascolto anche all’interno della Chiesa, grazie all’impegno dei sacerdoti e delle comunità più vicine ai disagi della gente.
Va dato atto ai Vescovi calabresi di questo gesto libero e coraggioso: un invito a non astenersi, ma a partecipare in massa, perché solo attraverso il voto libero si possono difendere e promuovere i principi di libertà, uguaglianza e democrazia.
Pino Tursi Prato