CALABRIA – Manca davvero poco all’Election Day del 5 e 6 ottobre che eleggerà il prossimo governatore della Calabria. Dopo aver incontrato il professore Pasquale Tridico e l’outsider Francesco Toscano, abbiamo avuto il piacere di dialogare con Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra, presidente dimissionario della Regione e ora ricandidato .
“Abbiamo fatto in quattro anni quello che non si era fatto in quaranta”. Occhiuto lo dice con un sorriso che è insieme orgoglio e sfida. Seduti l’uno di fronte all’altro, il tono della conversazione non ricorda quello di un comizio né di una dichiarazione ufficiale: sembra piuttosto una chiacchierata sincera, fatta di ricordi, di battaglie vinte e di altre ancora da affrontare. C’è la passione di chi ha la Calabria tatuata sul cuore, come ama ripetere lui stesso. Una passione fatta di sacrifici, la stessa che oggi chiede ai giovani calabresi, ai quali si rivolge con la proposta del “reddito di merito”, pensato per valorizzare gli studenti che scelgono di restare e credere nella propria terra.
L’uscita dal commissariamento
L’annuncio arriva direttamente dalla Premier, Giorgia Meloni: durante una manifestazione a Lamezia Terme a sostegno di Roberto Occhiuto, la leader del governo ha dichiarato: “Sono felice di annunciare che abbiamo avviato l’iter per l’uscita della Calabria dalla gestione commissariale della sanità perché se lo merita. Una notizia che segna una svolta storica per la regione, dopo anni di gestione straordinaria e vincoli stringenti”.
A rafforzare l’annuncio, Occhiuto sottolinea il lavoro svolto in questi anni: “Finalmente usciremo dal commissariamento”, dice con un sorriso d’orgoglio. “Molti calabresi, quando lo dicevo in passato, mi chiedevano: ‘Sì, ma cosa cambia per la qualità delle prestazioni?’… Potranno scoprirlo nelle prossime settimane.”
L’ex presidente ricorda i limiti della gestione commissariale: “ogni decisione doveva passare sotto il controllo di più ministeri e si poteva intervenire solo sulla ordinaria amministrazione. Con l’uscita dal commissariamento, sarà possibile governare la sanità con la stessa determinazione mostrata in altri settori strategici come aeroporti, rifiuti e consorzi di bonifica, permettendo finalmente l’attuazione delle riforme necessarie per migliorare la qualità dei servizi sanitari in Calabria“.
Occhiuto affronta un tema delicato rivolgendosi anche ai competitor, denunciando l’atteggiamento sciacallesco di chi specula sulla sofferenza altrui: “Ci sono persone che vanno negli ospedali solo per scattare foto, senza proporre soluzioni concrete”, osserva. Secondo lui, la priorità è garantire una copertura medica adeguata in ogni comune: almeno quattro medici per turno, in modo da assicurare assistenza 24 ore su 24. E mette in discussione la narrazione secondo cui in Italia ci sarebbero troppi medici: “Per anni ci hanno detto che bisognava ridurre il numero dei medici, ma oggi ci rendiamo conto che sono realmente insufficienti per coprire i bisogni della popolazione”.
Critica quelle che definisce promesse elettorali e politiche che non si possono mantenere e non si traducono in interventi concreti, alimentando una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni, anche a livello europeo. Si dice pronto ad affrontare i problemi reali del sistema sanitario, garantire cure efficaci e costruire fiducia tra cittadini e istituzioni, partendo dalle basi, dai medici presenti e disponibili nei territori.
Una riforma sanitaria epocale
Un grande riforma sanitaria che Occhiuto definisce epocale. “unire tutte le aziende ospedaliere sotto un’unica gestione, poiché oggi ospedali di città diverse dipendono da aziende separate, causando inefficienze e un mal utilizzo delle risorse”.
“Le aziende sanitarie provinciali – spiega – dovrebbero concentrarsi esclusivamente sulla prevenzione e sull’assistenza territoriale, nelle case di comunità. Gli ospedali di comunità dovrebbero invece coinvolgere attivamente i medici di medicina generale, perché la medicina non è solo ospedale. Oggi, essendo tutto centralizzato negli ospedali, questi sono sovraccarichi e non riescono a garantire un servizio efficiente”.
Il messaggio di Occhiuto è che la riforma, punta a creare un sistema più integrato e ottimizzato, capace di rispondere alle reali esigenze della salute pubblica calabrese, con ospedali funzionali e strutture territoriali potenziate.
Le Infrastrutture
Il candidato del centrodestra affronta il tema delle infrastrutture: “Non ho la bacchetta magica e in poco tempo non si può trasformare la Calabria come il Veneto” ammette, ma sottolinea che in questo periodo sono stati compiuti progressi significativi rispetto ai decenni passati.
“Un esempio concreto – spiega – è la Strada Statale 106 Jonica, tristemente nota come “strada della morte”. Nei trent’anni precedenti, tra governi di centrodestra e centrosinistra, era stato investito solo un miliardo di euro. Nel corso di questo mandato, invece, il governo attuale ha stanziato 3,8 miliardi di euro, già assegnati e in parte già oggetto di gare, con cantieri pronti ad aprire. Occhiuto sottolinea però che non basta: servono ulteriori risorse per completare i lavori fino a Reggio Calabria e per i tratti ancora esclusi nella provincia di Cosenza”.
Non solo la 106: è stato ottenuto un finanziamento di 900 milioni per un nuovo tracciato autostradale della A2 e il nuovo svincolo di Cosenza e 500 milioni per la Trasversale nelle Serre. “Questi sono importi per investimenti mai avuti dalla Calabria in trent’anni prima di questo governo regionale” evidenzia Occhiuto, a testimonianza di un impegno senza precedenti per la regione.
Sostegno ai giovani: il reddito di merito
Roberto Occhiuto affronta la questione che più preoccupa le famiglie calabresi: l’occupazione e le opportunità per i giovani. Critica apertamente soluzioni come il cosiddetto “reddito di dignità”, definendolo irrealizzabile a livello regionale a causa della mancanza di risorse finanziarie: “Lo promettono perché sanno che tanto non possono mantenerlo. Io invece posso prometterlo perché vincerò, quindi voglio fare promesse realizzabili”.
La sua proposta è il reddito di merito, un incentivo rivolto ai giovani diplomati che scelgono di iscriversi alle università calabresi e che mantengono una media minima di 27. “Molti genitori si preoccupano che il figlio, subito dopo il diploma, vada a Milano o Torino per studiare e rimanga fuori – spiega Occhiuto – Il 90% di chi parte, resta fuori dalla Calabria, mentre il 60% di chi rimane in regione trova lavoro qui. Vogliamo aumentare la percentuale di chi sceglie di restare”.
“L’incentivo consiste in una carta di credito in partner con Poste utilizzabile per varie spese, pensata per sostenere concretamente gli studenti nella loro formazione e nella loro vita quotidiana. Tutto ciò per creare opportunità reali per i giovani, valorizzare il talento locale e contrastare la fuga dei cervelli, contribuendo al futuro della Calabria senza fare promesse irrealizzabili”.
Il giudizio dei calabresi e la “Calabria sul cuore”
Roberto Occhiuto chiude l’intervista con uno sguardo che va oltre i numeri e le opere pubbliche: “Credo che i calabresi abbiano visto quello che si è fatto in questi anni e abbiano un giudizio molto chiaro sul lavoro di questo governo regionale”.
Ma più delle cifre e dei cantieri, ad emergere è il sentimento di chi sente la Calabria tatuata sul cuore. Occhiuto parla con passione e sincerità, come chi conosce ogni angolo della regione, le difficoltà quotidiane e le speranze dei cittadini. Il suo legame con la terra è personale: ogni progetto, ogni riforma, ogni promessa nasce dalla volontà di vedere i giovani restare, le famiglie sicure e la Calabria valorizzata. Secondo lui, il voto non sarà dettato solo da slogan o promesse, ma terrà conto della situazione reale della Calabria, dei progressi compiuti e delle opere pubbliche completate, come i cantieri e i progetti a Lamezia Terme. Ed invita a considerare il contesto e le aspettative dei cittadini, sottolineando l’importanza di valutare il futuro della Regione Calabria sulla base di risultati concreti e della continuità amministrativa.
Negli occhi si legge la determinazione di chi è pronto a rigovernare la regione, con la certezza e la concretezza di chi sa di poter vincere. È un finale che non parla solo di politica, ma di legame profondo con la Calabria, di responsabilità, orgoglio e amore per la sua gente. La chiusura del suo discorso lascia intendere una riflessione più ampia: la Calabria merita attenzione, pianificazione e visione, e saranno proprio i calabresi a esprimere il loro giudizio.