COSENZA – Nella giornata di ieri Arci Cosenza e il CAD LGBT+ Cosenza hanno affisso in città alcuni manifesti per raccontare la nuova campagna di tesseramento di Arci e per informare i cittadini sulla presenza del Centro contro le discriminazioni LGBT+ nella città dei Bruzi. Questa mattina i primi esiti, non positivi, dell’azione messa in campo. Manifesti strappati dalle bacheche. Un fatto che il comitato cittadino ha deciso di documentare e raccontare sui social.
“Oggi abbiamo scoperto che quei manifesti sono stati strappati. Non sappiamo se sia stato un gesto intenzionale o frutto di goliardia, ma lo prendiamo comunque come un segnale: la città ha reagito alla nostra presenza, e la reazione è stata di chiusura.
Questo ci rattrista, – spiegano da Arci Cosenza – perché dietro quei manifesti non c’era solo della carta, ma la volontà di dire che Cosenza è anche uno spazio di diritti, di accoglienza, di comunità”.
“Il lavoro che facciamo – spiega ancora il comitato territoriale di Arcigay di Cosenza – nasce dall’amore per le persone, dall’impegno per rendere il territorio un luogo in cui nessuno debba sentirsi invisibile o solo. Strappare un manifesto non cancella la nostra voce, anzi ci ricorda quanto sia necessario continuare a parlare, a esserci, a costruire insieme un futuro diverso”.
È proprio per questo che il comitato sceglie di andare avanti “senza perdere la tenerezza: con fermezza, con coraggio e con la cura che mettiamo in ogni azione. A chi ci sostiene, – conclude – chiediamo di restare al nostro fianco. La nostra presenza è più forte di qualsiasi strappo“.