COSENZA – Carlo Calenda, leader di Azione, si toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo la netta vittoria di Roberto Occhiuto alle elezioni regionali in Calabria. L’analisi ha un obiettivo ben preciso che tocca da vicino le scelte politiche.
Il leader di Azione ha deciso di non scendere in campo con il centrosinistra a causa della presenza del Movimento 5 Stelle. Strascichi interni al centrosinistra per una coalizione che non è andata bene anche nelle Marche (confermato il presidente uscente Francesco Acquaroli ndr).
Calenda aveva scelto quindi da tempo di non scendere in campo per la tornata elettorale in Calabria, ora però commenta e lo fa sui social. Parole certamente dure che mostrano una unità d’intenti che latita.
Elezioni regionali Calabria 2025, il commento di Calenda
L’affluenza definitiva in Calabria si è fermata al 43% e ciò significa che poco più di 4 aventi diritto su 10 si sono recati alle urne. “Ci sarà un momento in cui realizzeremo che questo regionalismo è profondamente malato e che non serve a nulla proporre ricette alla Cetto La Qualunque?”, ha ribadito su Facebook il maggior esponente di Azione.
Lo stesso Calenda ha espresso la propria idea in merito alle ultime elezioni calabresi. Già dallo scorso mese di agosto aveva detto NO alle scelte politiche intraprese . “I cittadini sentono distanti le Regioni e non vanno a votare. Nella maggior parte dei casi vincono i governatori uscenti perché istituiscono un sistema di potere su cui contare in fase elettorale“, commenta Calenda su Facebook.
Una critica che tocca da vicino anche la coalizione di centrosinistra e le sue scelte poco prima delle elezioni, ora però arriva l’analisi in seguito ai risultati che offrono una netta vittoria da parte del centrodestra. “Il regionalismo è un sistema in crisi che va modificato, dando maggiori poteri ai Comuni e commissariando le Regioni che e non garantiscono i servizi essenziali”, conclude Calenda.