COSENZA – Anche Cosenza si unisce alla mobilitazione nazionale per la Palestina. Dopo la grande partecipazione alla manifestazione a settembre, che ha visto oltre mezzo milione di persone in piazza in tutta Italia, e il corteo di ieri sera, ancora una volta la città dei Bruzi risponde ‘presente’ con una manifestazione che attraversa le strade del centro in direzione del Comune per poi risalire verso via Roma.
Stamattina il raduno in piazza Kennedy di studenti, lavoratori, sindacalisti e cittadini, non solo per esprimere vicinanza al popolo palestinese e denunciare le violenze nella Striscia di Gaza, ma anche per condannare l’attacco alla flotta umanitaria “Global Sumud Flotilla”, sequestrata dalle autorità israeliana mentre tentava di consegnare aiuti a Gaza. «È un genocidio sostenuto da potenze occidentali – denunciano gli organizzatori – e la fame è usata come arma. Non possiamo più restare a guardare».
“Blocchiamo il genocidio”
E’ la frase sullo striscione che guida il corteo e a spiegare il senso della mobilitazione è Stefano Catanzariti che punta il dito contro il governo in materia di politiche estere e spesa militare, reclamando invece investimenti concreti sul territorio. «I manifestanti chiedono a gran voce la fine della complicità italiana nei conflitti internazionali e la riconversione delle enormi risorse destinate agli armamenti verso infrastrutture e servizi pubblici (sanità, istruzione, rete idrica e trasporti)». Settori che — secondo i partecipanti — devono essere priorità per garantire dignità e futuro alla Calabria e al Paese. Il corteo si muova tra interventi al megafono, striscioni e cittadini che intonano cori di solidarietà e di protesta.
«La mobilitazione di questa mattina – spiega Jessica Cosenza, del comitato La Base – è rivolta soprattutto al Governo, siamo stanchi di una narrazione di parte e faziosa rispetto alla questione del riarmo e del genocidio. La maggior parte di questo Paese è contraria all’aumento delle spese per il riarmo e agli accordi con Israele. Il segnale di questa mattina è rivolto anche alla società: chi è partito con la Global Sumud Flotilla lo ha fatto per portare aiuti umanitari, e rompere un blocco navale illegale fatto da Israele in acque internazionali, che il nostro governo continua a sostenere. Un governo fatto si sovranisti, nazionalisti e patrioti dovrebbere mettere al centro la volontà dei cittadini italiani che non vogliono un genocidio nei confronti del popolo palestinese».
Eugenio de Fazio, rappresentante del comitato ‘Cosenza e Unical per la Palestina‘, spiega che questa mobilitazione rappresenta una «risposta compatta ad un genocidio in corso contro il popolo palestinese, accentuato dagli eventi delle ultime 24 ore». Gli attivisti protestano contro il governo Meloni, sostenendo che «il governo non può salvare il popolo, ma che è solo il popolo stesso a poterlo fare». La manifestazione ha l’obiettivo di “bloccare” le ingiustizie e punta ad unire le forze per una causa comune. «Studenti universitari ma anche tantissimi delle scuole superiori: siamo tutti qui per cercare di “bloccare” il genocidio del popolo palestinese. Anche e soprattutto in virtù di ciò che è successo nelle ultime 24 ore, ovvero il blocco della Global Sumud Flotilla».
Foto: Marco Belmonte