ROMA – Nonni e nipoti, un legame fatto di complicità, trasmissione di valori e sostegno che viene “celebrato” oggi con una giornata tutta dedicata a loro “La Festa dei Nonni”. Ancora oggi i nonni rappresentano l’anima delle famiglie ed è con loro che i nipoti trascorrono la maggior parte della propria quotidianità: 3 nonni italiani su 10 (31,5%) passano con i propri nipoti 3 o più ore al giorno, mentre il 23% condivide momenti in loro compagnia per 1 o 2 ore al giorno.
Tempo che ha nella merenda del pomeriggio, un appuntamento irrinunciabile di condivisione e ascolto, oltre che un momento importante da un punto di vista nutrizionale. Più della metà dei nonni spiega che è proprio lo spuntino pomeridiano il pasto che viene preparato più spesso da loro per i propri nipoti. Un momento condiviso: 4 nonni su 10 (41%) fanno merenda spesso con i propri nipoti.
È quanto emerge dall’indagine “Nonni e nipoti a merenda” commissionata ad AstraRicerche da Unione Italiana Food, l’associazione che rappresenta le principali aziende produttrici di merendine italiane. Lo studio, realizzato sulla base di 1.000 interviste a nonni di bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni evidenzia abitudini, percezioni e significati del momento della merenda di nonni e nipoti.
La merenda di nonni e nipoti: dialogo, ascolto, condivisione e buone pratiche
La merenda non è vista solo come un pasto, ma come un momento esclusivo per rafforzare la connessione e il legame affettivo: è quanto affermano 6 nonni su 10 (60%). Per il 47% dei nonni questi momenti diventano anche spazio di ascolto e dialogo con i nipoti. Un valore che si intensifica con il crescere dei bambini, trasformando la merenda in un vero e proprio rituale di condivisione familiare.
Oltre alla componente emotiva, i nonni italiani danno grande importanza all’aspetto nutrizionale della merenda: la metà di essi (50%) presta attenzione alla sua preparazione, assicurandosi che sia equilibrata. Per 3 nonni su 10 (30%) lo spuntino pomeridiano è un momento utile per ricaricare le energie in modo da svolgere al meglio le attività del pomeriggio. Allo stesso tempo la merenda è anche uno strumento di educazione alimentare: per il 29% è l’occasione per trasmettere ai nipoti buone abitudini a tavola.
Oltre la metà dei nonni (52%) dichiara che la merenda è una scelta condivisa tra loro e i nipoti. Tra i restanti la divisione è abbastanza equilibrata tra chi lascia autonomia ai nipoti (18%), chi si attiene alle istruzioni dei genitori (17%) e chi decide autonomamente (13%).
È quasi unanime (96%) il riconoscimento della merenda come un’opportunità per trasmettere buone abitudini alimentari e valori educativi come il rispetto e la condivisione, confermando lo spuntino del pomeriggio come un momento di crescita e legame. I valori trasmessi riguardano l’ambito affettivo (54%), quello educativo (51%) e quello alimentare (42%).
Cosa si mangia oggi a merenda
Le scelte degli alimenti per la merenda sono all’insegna della versatilità, in linea con le indicazioni nutrizionali che suggeriscono di alternare la merenda ogni giorno con prodotti diversi. Tra gli alimenti preferiti dai bambini ci sono succhi di frutta e spremute (53%), frutta fresca (45%), yogurt (40%) dolci fatti in casa (36%), ma anche merendine (30%) e biscotti (30%). I nonni, dal canto loro, tendono a preferire altre opzioni pur condividendo alcune scelte con i nipoti: al primo posto per loro c’è la frutta fresca (45%) seguita da yogurt (31,5%), succo di frutta/spremuta (24,5%) e dolci fatti in casa (18%).
L’evoluzione della merenda: dalle abitudini dei nonni a quelle di oggi
In generale, i nonni intervistati evidenziano una chiara evoluzione tra la loro merenda di quando erano piccoli, semplice e fatta di cose genuine come pane ed olio, dolci fatti in casa, pane e pomodoro e frutta e quella attuale, che si caratterizza per una maggiore varietà e disponibilità di prodotti (39%) rendendo di fatto lo spuntino di oggi meno monotono. Allo stesso tempo oggi alla merenda viene attribuita una importanza senz’altro maggiore. Senza dimenticare che quasi 1 nonno su 3 (31%) dichiara che quando era piccolo non si faceva sempre merenda. Altra differenza importante è lo spostamento dal salato al dolce, con l’arrivo delle merendine confezionate, buone, porzionate e pratiche per far merenda anche fuori casa (19%).