LORICA – Un ragionamento intorno al tema caldo dell’autonomia differenziata. Il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, a Lorica, in occasione dell’assemblea regionale promossa dall’Anci Calabria, interviene sull’approvazione del ddl Calderoli e sulle tante polemiche e proteste, spiegando che, il percorso per l’autonomia è iniziato molti anni fa e che, i Lep, rappresentano oggi uno strumento in più: «Io ho votato al Senato dopo aver chiesto modifiche al progetto originario e comunque, rispetto al testo che è passato ci sono state delle grandi modifiche. Abbiamo scritto che prima di delegare qualsiasi Regione su qualunque materia riferibile a prestazioni importanti, come diritti civili e sociali, bisogna definire i Lep, quantificarli e soprattutto finanziarli. Questa è una grande opportunità a patto che si trovino i finanziamenti altrimenti non si potranno fare le deleghe. Se si trovano, in Italia ci saranno gli stessi servizi e le stesse opportunità che oggi non esistono».
«Mi riferisco anche ai servizi – sottolinea Mario Occhiuto; – essendo stato sindaco ricordo che il 90% dei servizi che riguardano i diritti sociali sono già delegati agli enti locali e territoriali: sanità, trasporto pubblico, rifiuti, servizio idrico. Questo in virtù di leggi già approvate come l’Istituzione delle Regioni e poi, nel 2001, con la riforma del Titolo V della Costituzione che fu una riforma costituzionale. Quindi è come se noi oggi, avessimo fatto un percorso fino al 99% e volessimo tornare indietro. Per la prima volta abbiamo inserito nella legge il riferimento ai Lep che nel 2001 non c’era, ovvero all’epoca del Governo Amato, prima ancora da D’Alema e poi da governi di sinistra. E’ stato detto che le regioni potevano avere più autonomia ma nessuno parlò di Lep. Ora se avremo le stesse risorse a Cosenza, a Bergamo o ad Aosta, saranno uguali per tutti».
«Qual’è il rischio? Su questo argomento c’è solo una pretestuosità politica ma la gente non ricorda che fu una battaglia della sinistra dove addirittura c’è stato un referendum. Le Regioni che vogliono essere più favorite sono ‘regioni autonome’ (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta); l’autonomia è stato un segno di privilegio e oggi invece si è ribaltato tutto e sembra una battaglia contro il Sud. Diventa una legge divisiva. Se non si trovano i soldi è inutile andare avanti».
«Il presupposto è rendere i livelli essenziali delle prestazioni uguali per tutti; se c’è questa possibilità allora si prosegue, altrimenti diventa un progetto ideologico che divide l’Italia tra sud e nord. Dicono che ci vogliono 170 miliardi che non si troveranno ma ne abbiamo trovati 150 per il bonus facciate, altri per il reddito di cittadinanza… Aspetteremo il tempo in cui ci saranno. Dobbiamo liberarci dalla mentalità di assistenzialismo. I presupposti sono quelli delle visioni e non possiamo farci condizionare dalle battaglie politiche».
Il Parco del Benessere
Mario Occhiuto, in qualità di ex sindaco è anche tornato al progetto che ha fortemente voluto a Cosenza: «Ho sempre pensato che questo tema, quello della salute e del benessere, fosse centrale nelle politiche del sud Italia che era trascurato rispetto ad altre aree d’Europa, dove si sta affermando da tempo, l’idea di città e di quartieri sostenibili dove si praticano attività per stimolare le persone a praticare attività fisiche all’aperto».
«A Cosenza il Parco del Benessere non è solo un luogo dove si cammina o si va in bici ma per attraversare anche la città, e soprattutto è un luogo di coesione sociale. Ad esempio vedo ogni giorno ragazzi di diverse nazionalità che giocano insieme ai giovani cosentini in quegli spazi pubblici che prima erano deputati al traffico veicolare e che oggi diventano luoghi di ritrovo».