COSENZA – A poche ore dal silenzio elettorale, quella di oggi sarà l’ultimo round prima delle elezioni regionali. Una campagna elettorale giocata su temi centrali della politica calabrese – sanità, infrastrutture, lavoro – sono al centro delle proposte dei tre candidati: il presidente uscente Roberto Occhiuto (centrodestra), Pasquale Tridico (campo largo del centrosinistra) e Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare).
Roberto Occhiuto punta su quelli che sono stati i risultati da lui raggiunti e dunque sulla continuità. In merito alla sanità, rivendica che sotto la sua guida si è fatto più che nei decenni precedenti. Ad esempio, l’ospedale della Sibaritide rimasto per anni solo sulla carta che sta per essere completato e sostiene che senza gli interventi della sua amministrazione (assunzioni, medici cubani, ecc.) molti ospedali sarebbero ormai chiusi. Inoltre promette, e il concetto è stato ribadito anche dalla premier Giorgia Meloni, che presto la Calabria uscirà presto dal piano di rientro. Il suo programma, sul piano delle infrastrutture dà grande peso ai finanziamenti per opere importanti: 3,8 miliardi per la Statale 106, 900 milioni per l’autostrada Cosenza-Altilia, 500 milioni per la Trasversale delle Serre. Inoltre Occhiuto ha sottolineato anche il ruolo del PNRR e la necessità di portare avanti l’alta velocità in Calabria come strumento per superare l’isolamento. Ma è anche sul tema del lavoro che si gioca la partita in Calabria. Occhiuto segnala come interventi già realizzati il sostegno alle imprese per i costi energetici, il salvataggio di posti di lavoro nei call center attraverso soluzioni creative, e il potenziamento della digitalizzazione in sanità. E poi c’è la proposta del “reddito di merito” per i giovani calabresi. L’obiettivo è valorizzare chi studia, si forma, lavora e investe in sé stesso. Una sorta di controproposta al reddito di dignità del suo avversario, Pasquale Tridico che ha più volte definito “speculativa e irrealizzabile”.
Il reddito di merito si distingue da quello di cittadinanza/dignità in quanto non è una misura universale di sostegno al reddito, ma un incentivo selettivo, basato su:
– Titoli di studio conseguiti (es. laurea, specializzazione);
– Partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento;
– Coinvolgimento in esperienze di lavoro, anche temporaneo;
– Progetti imprenditoriali avviati.
Pasquale Tridico, candidato del campo largo del centrosinistra, punta invece su welfare, reddito dignità e lotta alle disuguaglianze. Afferma che la sanità regionale è una priorità assoluta e denuncia «lacune enormi» nella rete ospedaliera, un sistema sanitario che «fa acqua da tutte le parti». Il suo impegno è prendere in carico il sistema sanitario come punto centrale del suo programma. Le infrastrutture invece, devono seguire il passo dei bisogni dei calabresi: migliori collegamenti, ospedali più accessibili, servizi che arrivino ovunque nella regione. Certamente la proposta più forte è il reddito di dignità, inteso come strumento per combattere la povertà che, secondo Tridico, riguarda un cittadino su due in Calabria, numero doppio della media europea.
Un reddito che verrebbe collegato a politiche attive per l’occupazione e dovrebbe essere finanziato in gran parte con fondi europei. Tridico, ex presidente INPS, ha spiegato che il reddito di dignità regionale sarà uno strumento per contrastare povertà e disoccupazione, soprattutto tra giovani e donne. La misura sarebbe finanziata in parte con fondi europei e integrata a un sistema di politiche attive del lavoro. “In Calabria una persona su due è a rischio povertà: serve un meccanismo che restituisca dignità economica e inclusione sociale, non solo sussidi. Il reddito di dignità sarà una leva di crescita, non di dipendenza”.
I pilastri della proposta:
– Sostegno al reddito per chi è in cerca di lavoro o in difficoltà economica;
– Collegamento obbligatorio con formazione, tirocini e inserimento lavorativo;
– Attivazione di sportelli locali per il lavoro e il welfare;
– Misure specifiche per donne, giovani NEET e famiglie numerose.
Francesco Toscano si presenta come punto rottura con il passato, per una sanità pubblica ridisegnata che metta al centro la persona e per lo sviluppo locale. Proprio sul tema della sanità Toscano critica fortemente il modello attuale tra commissariamenti, bilanci, chiusura di ospedali, carenza di personale. Propone di abolire il D.Lgs. 502/1992 che ha trasformato le Usl in Asl-aziende, la fine del commissariamento e dei piani di rientro, riapertura degli ospedali. Toscano inoltre attacca duramente il PNRR che ha destinato poca parte delle risorse alla sanità, mentre i servizi fondamentali sono al collasso. Per il lavoro e soprattutto i giovani, prevede 100.000 tirocini/apprendistati nei prossimi cinque anni, e di dimezzare il numero di giovani inattivi (NEET) dal 33% a meno del 20%. Inoltre punta al sostegno per l’agricoltura e i distretti del cibo. Tra i suoi punti del programma anche la riforma dell’ente regionale Fincalabra, il credito d’imposta cedibile e misure per famiglie e imprese. Non manca l’attenzione alle infrastrutture strategiche: SS 106 Jonica, l’alta velocità ferroviaria (lotti calabresi), potenziamento del porto di Gioia Tauro, aeroporti con Lamezia come hub del Sud, sviluppo dei retroporti e delle stazioni metropolitane integrate.
Le distanze tra i candidati sono marcate: Occhiuto punta su ciò che è già stato fatto e su una narrazione della competitività e della concretezza; Tridico cerca consenso sul tema della dignità sociale, della lotta alla povertà e dell’inclusione; Toscano si propone come alternativa radicale alle politiche precedenti, con un forte ritorno al pubblico, alle politiche locali e al potenziamento dei servizi fondamentali. Saranno ora gli elettori calabresi a decidere non solo in base alle promesse, ma soprattutto alla capacità di ogni candidato di realizzare quanto annunciato: una sanità migliore, infrastrutture realmente efficienti, opportunità di lavoro concrete restano il vero banco di prova del futuro governo regionale.