COSENZA – Una situazione paradossale e ingiusta quella denunciata dalla madre di un ragazzo di 15 anni, che ha voluto raccontare alla nostra redazione quanto sta accadendo al figlio. Il giovane ha frequentato regolarmente il primo anno di un istituto professionale in un comune diverso da quello di residenza, ma a causa di gravi eventi familiari, tra cui una denuncia per maltrattamenti ai danni del padre e relativi provvedimenti connessi al “codice rosso”, non gli è più possibile proseguire la frequenza in quella scuola a Cosenza.
“Abbiamo chiesto il trasferimento presso l’istituto del nostro comune di residenza, distante circa 15 km. Tuttavia, la dirigente scolastica si rifiuta di ammetterlo alla classe successiva, impedendogli di proseguire il suo percorso scolastico regolare e causando così un grave danno personale e formativo”.
“Questa decisione – spiega la mamma – non solo penalizza un minore già segnato da una situazione familiare dolorosa, ma viola il suo diritto fondamentale allo studio, sancito dalla nostra Costituzione e dalle norme ministeriali. Mio figlio ha diritto a frequentare la classe di merito, così come riconosciuto dai suoi risultati scolastici”.
La madre dello studente si rivolge alla nostra redazione affinché questa vicenda venga portata alla luce: “non è accettabile che un ragazzo venga ostacolato nella sua crescita e nel suo futuro a causa di decisioni burocratiche o interpretazioni arbitrarie. Chiedo che si dia voce a questa ingiustizia e che si apra un dibattito su come vengano realmente tutelati i diritti degli studenti, soprattutto quando si trovano in condizioni di fragilità”.