COSENZA – Incassavano la pensione di persone decedute con falsi certificati di stato di famiglia.
Trenta persone sono indagate a Cosenza, nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Procura nell’ambito della quale è stato disposto il sequestro delle somme percepite illegalmente. Secondo l’accusa ‘falsi nipoti’ avrebbero accertato il grado di parentela presentando stati di famiglia contraffatti in allegato alle rischieste del saldo delle pensioni maturate, ma non riscosse. Per questo motivo il Procuratore Capo di Cosenza Dario Granieri su proposta del sostituto Giuseppe Cava ha disposto il sequestro preventivo nei confronti degli indagati, residenti a Cosenza e in provincia, di beni mobili ed immobili. Il danno cagionato all’Inps è stato quantificato in una somma che si aggira sui 300mila euro in un periodo che va dal 2006 al 2011. Denaro cui gli indagati che si sono spacciati per gli eredi e i nipoti degli invalidi deceduti dovranno restituire all’Inps di Castrovillari attraverso la confisca dei beni disposta dalla Procura di Cosenza. Le cifre incassate illecitamente vanno dai 6mila ai 17mila euro.
I nomi degli indagati:
– Luigi Aceto, 1978, Cerzeto;
– Emanuela Amoroso, 1970, Bisignano;
– Assunta Paffile, 1930, Bisignano;
– Aldo Borrello, 1972, Sant’Agata di Esaro;
– Franco Bria, 1965, Rose;
– Maria Pangaro, 1971, Rose;
– Mario Cristello, 1955, Mangone;
– Lucia Loredana Scigliano, 1960, Mangone;
– Domenico De Marco, 1963, Torano Castello;
– Concetta Immacolata De Rose, 1964, Cassano allo Jonio;
– Caterina Fattorusso, 1985, Lamezia Terme;
– Giuseppe Carlo Forte, 1957, Saracena;
– Giulia Giuliani, 1968, Marano Marchesato;
– Stefania Leone, 1977, Castiglione Cosentino;
– Anna Lisa Macario, 1954, Dipignano;
– Maurizio Masci, 1979, Lattarico;
– Angelo Melicchio, 1963, Torano Castello;
– Francesca Anna Scigliano, 1965, Torano Castello;
– Elisa Melicchio, 1987, Torano Castello;
– Maria Roberta Melicchio, 1989, Torano Castello;
– Valentina Teresa Melicchio, 1985, Torano Castello;
– Ricciolini Andrea Mirabelli, 1978, Dipignano;
– Antonio Montone, 1949, Dipignano;
– Daniela Palamara, 1979, Santo Stefano di Rogliano;
– Ivan Parise, 1985, Dipignano;
– Catia Petrassi, 1984, Torano Castello;
– Ermelinda Carmela Pinto, 1963, Castrolibero;
– Emilio Pirro, 1980, Rose;
– Elena Scarcelli, 1981, Cosenza;
– Pasqualino Trioli, 1984, San Lorenzo del Vallo.
Nel frattempo il Tribunale di Paola ha ieri rinviato a giudizio 163 persone per una truffa all’Inps di Scalea di 5 milioni di euro. Il raggiro dell’ente previdenziale in questo caso sarebbe stato perpetrato dal 2003 al 2005 da emigrati che fingevano di essere privi di reddito per riscuotere la pensione sociale. Gli indagati pare rientrassero in Italia per pochi giorni per ottenere la residenza nei paesi d’origine e aprire un conto corrente, poi ripartivano alla volta del Canada, Brasile, Stati Uniti dove percepivano regolarmente la pensione accreditata dall’Inps senza che l’ente previdenziale fosse a conoscenza dei redditi maturati all’estero.