SPEZZANO DELLA SILA (CS) – In nessun altro luogo come qui è rimasta intatta la magnificenza della Selva, l’impenetrabile foresta incantata e misteriosa, abitata dall’antico popolo dei Bruzi. Sul fianco di questi colossi, alti anche 45 metri e con un diametro alla base di circa due metri, tanto da essere spesso paragonati per dimensioni alle sequoie nordamericane, la resina scorre da quasi 400 anni. È lo spettacolo grandioso della natura in tutta la sua magnificenza. Sono i “Giganti della Sila” nota anche come Riserva Naturale del Fallistro: maestosi alberi monumentali incastonati nel naturalistico e storico Parco Nazionale della Sila in un‘area naturale protetta istituita nel 1987 e la sua probabile origine è datata tra il 1620 e il 1650.
I Giganti come non li avete mai visti prima
Grazie ad una speciale autorizzazione, vi regaliamo un’immagine unica e inedita di questo maestoso bosco secolare nel cuore della Sila Grande, affidato in concessione al FAI dal Parco Nazionale della Sila dal 2016, nel quale si trovano oltre 60 esemplari di pini larici e aceri montani piantati nel Seicento dai Baroni Mollo. Passeggiare in mezzo a questo prodigio di indubbia spettacolarità suscita meraviglia e ammirazione.
Streghe, pozioni magiche e la leggenda di “Croce di Magara”
Il bosco si estende su un area geografica in località “Croce di Magara”, in origine “Crocevia delle Magare” un luogo leggendario e oscuro nel quale la leggenda narra che in questo posto si incontravano le “magare”, parola dialettale cosentina per indicare le streghe o fattucchiera. Qui preparavano pozioni magiche e una di loro era nota per rubare la resina dagli alberi bicentenario. La strega venne scoperta e per questo bruciata viva.