Preoccupazione in vista delle numerose richieste di vaccini antinfluenzali. L’Asp di Cosenza attende di decidere dove ubicare i nuovi 21 centri vaccinali
COSENZA – Criticità nella rete vaccinale della provincia di Cosenza. Grave carenza del personale sanitario ed inidoneità dei locali nella maggior parte dei punti di erogazione rispetto ai requisiti richiesti. Un allarme sollevato dal consigliere regionale del PD Carlo Guccione attraverso un’interrogazione al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e confermato dalla Giunta regionale attraverso il dirigente regionale del Dipartimento Salute Antonio Belcastro che ha ammesso come “la rete vaccinale della Provincia di Cosenza necessiti di una radicale ed efficiente riorganizzazione”. Un problema su cui l’Asp di Cosenza, secondo le dichiarazioni del Belcastro, ha deciso di intervenire attraverso un confronto tra la Direzione del Dipartimento di prevenzione e il reparto di Igiene pubblica della stessa Asp per individuare il percorso più efficace, malgrado le difficoltà derivanti dal blocco del turn over che ha impedito la sostituzione di 19 medici e 19 infermieri andati in pensione negli ultimi anni.
«La dotazione organica – aveva sottolineato Guccione nell’interrogazione – è carente al punto che spesso i pochi medici vaccinatori sono costretti a spostarsi da una sede vaccinale all’altra senza la necessaria sicurezza nello svolgimento delle attività. I requisiti igienico-sanitari sono assolutamente scadenti ad esempio, nelle sedei di Trebisacce, Mirto e Crosia. L’anagrafe vaccinale solo da poco tempo è attivata e si rileva una carenza di supporti informatici in tutte le sedi. Ecco perché ho chiesto quali iniziative adottare per scongiurare che un servizio così importante possa essere ridimensionato o addirittura, in alcuni casi, non erogato, per mancanza di medici, infermieri, strutture non idonee o per motivi organizzativi. Il dirigente regionale Antonio Belcastro, rispondendo alla mia interrogazione, ha ammesso che la rete vaccinale necessita di una radicale ed efficiente riorganizzazione. Vigilerò per essere sicuro che tutto ciò che è stato scritto venga rispettato. È fondamentale offrire ai cittadini una rete vaccinale fruibile e sicura, soprattutto per i bambini e le persone anziane visto che le vaccinazioni rappresentano oggi l’intervento più efficace per la prevenzione delle malattie infettive. Da qui la necessità di avere una rete vaccinale regionale efficiente e funzionale anche in vista della somministrazione dei vaccini per la campagna antinfluenzale».».
LA SOLUZIONE
Ed ecco il cronoprogramma del dirigente generale Antonio Belcastro, così come riportato in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Carlo Guccione. “La soluzione proposta è quella di ottimizzare le risorse umane attualmente esistenti, rimodulando i centri vaccinali in 21 sedi e individuando delle sedi satellite in modo da garantire la presenza di 2 medici, 3 infermieri e 1 unità amministrativa. La scelta delle 21 sedi, distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio provinciale, sarà condivisa con tutti i direttori di Distretto in un incontro che sarà tenuto il 30 ottobre presso la sede del Distretto di Cosenza, informando in modo chiaro e secondo i principi di legittimità i sindaci del territorio. Parimenti si sta procedendo a una rivisitazione dei centri vaccinali dal punto di vista strutturale e igienico sanitario e in questo senso, a breve, secondo un calendario stilato con il direttore del settore Servizi patrimoniali, entro dicembre 2019 saranno consegnati i lavori delle sedi di Cosenza, Castrovillari, Trebisacce ed Acri, idonei secondo la normativa. La nuova sede di Rende sarà individuata dal Comune in tempi brevissimi. L’anagrafe vaccinale entro questo mese avrà una copertura del 100% potenziata da 20 computer che sono stati deliberati ai fini dell’acquisizione. La maggiore criticità è rappresentata dalla carenza di personale medico e paramedico che l’Asp di Cosenza ha provveduto in parte a coprire con la richiesta di assunzione di igienisti e di infermieri, regolarmente inoltrata alla struttura commissariale per la necessaria autorizzazione. Contestualmente si è aperto un tavolo di discussione con i direttori di Distretto per verificare la possibilità di impegno nei centri vaccinali delle guardie mediche previo aumento monte orario”.