La Piattaforma parla ”a nome di tutta la classe politica cosentina degli ultimi 30 anni” e ammette: “Siamo tutti responsabili”
COSENZA – «La sentenza della Corte dei Conti con la quale si acclara il dissesto finanziario del Comune di Cosenza, ci ha rattristato, benchè nel Consiglio Comunale dello scorso Agosto, vista la sentenza della Corte dei Conti regionale e l’andamento dei conti,- affermano i consiglieri riuniti nella Piattaforma – eravamo stati gli unici ad affermare che sarebbe stato opportuno procedere alla dichiarazione di dissesto da parte dell’Assise Comunale già in quella data. Ora attendiamo la convocazione del Consiglio e auspichiamo un atto di responsabilità da parte di ognuno nel prendere atto della sentenza della Corte dei Conti, e per permettere così alla città di ripartire da zero, su nuove basi finanziarie. Questo passaggio in Consiglio non ha natura politica, ma si tratta di un aspetto tecnico, di una presa d’atto, alla quale ognuno di noi deve responsabilmente assolvere.
E a tal proposito, ancora una volta, siamo i primi e gli unici a chiedere scusa alla città , ci scusiamo a nome di tutta la classe politica cittadina che ha varcato la soglia di Palazzo dei Bruzi negli ultimi 30 anni. E non a caso parliamo degli ultimi 30 anni, in quanto recentemente è stato riconosciuto, dall’attuale Consiglio Comunale, un debito fuori bilancio contratto dall’Amministrazione Comunale in carica nel lontano 1989. La responsabilità politica del dissesto ricade in capo a tutti, a chi ha creato il primo debito, a chi ha alimentato nel corso degli anni i debiti e a chi non è riuscito a riequilibrare i conti. Siamo tutti responsabili. Fatta questa doverosa premessa, la Piattaforma intende guardare al prossimo bilancio, che sarà il primo in equilibrio finanziario post dissesto. Non si tratterà solo di far quadrare i conti, ma sarà importante valutare ogni scelta di bilancio dal punto di vista politico. In quella occasione, cari colleghi Consiglieri comunali, saranno ammesse battaglie politiche e giochi strategici.
Dovranno farsi scelte importanti, decidere quali servizi finanziare e come e quanto finanziarli. E a quel tavolo la Piattaforma intende sedersi e partecipare attivamente, perché ne va del futuro della città , alla quale noi da tempo ci siamo candidati a governarla nei prossimi anni, nonostante l’onere del dissesto finanziario. Un altro tavolo chiediamo venga costituito nell’immediato, quello sul quale affrontare la riorganizzazione complessiva dell’ente, dal punto di vista dei settori amministrativi, l’attribuzione delle deleghe dirigenziali e la riassegnazione razionale dell’esiguo personale comunale presso i vari uffici, al quale va il nostro sincero ringraziamento per il prezioso lavoro quotidiano. Crediamo fortemente che da questa vicenda che ha travolto la città di Cosenza, possano essere create le condizioni per ripartire e costruire un futuro migliore per il nostro Comune, che come dice la parola stessa è un bene di tutti, appunto comune a tutti.
E’ triste dividersi in tifoserie pro o contro qualcuno, è il momento dell’unità e del lavoro condiviso. Poi ognuno, alle prossime elezioni, presenterà la propria ricetta, il proprio programma per il futuro della città . Noi presenteremo il nostro, altri il loro, e i cittadini democraticamente sceglieranno quello che riterranno il migliore. Crediamo nella democrazia e democraticamente accetteremo il verdetto degli elettori: noi ai cosentini chiederemo di affidarci la guida della città . E lo faremo affrontando un percorso di condivisione delle progettualità future, che abbiamo inaugurato con l’evento dello scorso 23 maggio 2019 al Cinema Modernissimo, proseguendo con gli “Open” che abbiamo tenuto nelle varie zone della città e concludendo, nelle prossime settimane, con “Communia” una Leopolda in salsa locale. La Piattaforma c’è, stiamo lavorando al raggiungimento di questo nostro grande sogno, quello di portare al governo della città delle persone comuni, espressione dei quartieri e delle periferie, delle istanze di settori strategici quali commercio, imprese culturali, sanità , associazionismo e terzo settore».