CETRARO (CS) – Due persone, marito e moglie originari di Acquappesa ma residenti a Cetraro sono stati arrestati con l’accusa di usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso. I due si trovano già ristretti in carcere a seguito di un provvedimento emesso del Tribunale di Paola, nel mese di aprile di quest’anno, per usura ed estorsione, commessi per oltre trent’anni nei confronti di un imprenditore di Cetraro.
L’ordinanza di oggi riguarda la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, anche per l’aggravante del metodo mafioso, elementi scaturiti a seguito delle ulteriori indagini condotte che hanno interessato il comune di Cetraro, territorio particolarmente permeato da una delle ‘ndrine più potenti della Calabria, ovvero quella riconducibile – spiegano gli investigatori – a Franco Muto, alias “u luongu” o “il re del pesce” e caratterizzato da una recrudescenza di episodi violenti.
Tra questi il ferimento a colpi di Kalashnikov di Guido Pinto nel 2022, l’omicidio di Alessandro Cataldo nel 2023 e l’omicidio di Giuseppe Corallo nel 2025. Inoltre, negli ultimi mesi si è assistito ad atti dimostrativi del controllo territoriale della locale criminalità organizzata, quali la distruzione ed il furto di alcune telecamere di videosorveglianza comunale, l’incendio di automezzi di una società appaltatrice del servizio di raccolta rifiuti e l’esplosione di colpi di arma da fuoco contro alcune attività commerciali.