Marco, l’operaio 41enne di Altomonte caduto dal tetto: «era solare e gentile, dolore e rabbia»

Il cordoglio del sindaco di Lungro e di chi conosceva l'operaio 41enne, morto in un incidente sul lavoro a San Lorenzo del Vallo

LUNGRO (CS) – “La tragica scomparsa di un ragazzo operoso, professionale, solare e conosciuto da tutti lascia la comunità attonita e commossa”. Queste le prime parole del sindaco di Lungro, Carmine Ferraro, nel commentare l’ennesimo incidente mortale sul lavoro avvenuto questa mattina in un capannone industriale sito nella frazione “Fedula”, nel comune di San Lorenzo del Vallo, e che ha avuto come vittima un uomo di 41 anni, Marco Romeo, originario proprio del suo comune.

“Al di là delle eventuali responsabilità specifiche che è compito della magistratura valutare, questa tragedia ci fa riflettere sul dramma delle morti sul lavoro, tematica assai delicata che in Italia conta ancora dati allarmanti. Ogni cittadino dovrebbe trovarsi nelle condizioni di svolgere la propria attività in totale sicurezza, come si confà ad una repubblica che porta il diritto al lavoro quale principio sancito dalla Costituzione”.

“Il primo pensiero – aggiunge Ferraro – è rivolto alla famiglia di Marco a cui esprimo cordoglio e vicinanza. Penso al profondo dolore che li ha colpiti e al paradosso di perdere la vita in una giornata apparentemente come tante, iniziata recandosi al lavoro come gesto della quotidianità”.

“Non ci sono parole per descrivere il dolore immenso che proviamo. Marco, uomo buono, lavoratore, professionale, gentile…amava la sua famiglia sopra ogni altra cosa. Siamo increduli, distrutti e profondamente addolorati”, scrive Lungro-Ungra dalla propria pagina facebook.

Incidenti lavoro, Ugl: ‘intensificare controlli e formazione’

“È ancora strage di lavoratori. A perdere la vita un cinquantanovenne schiacciato da un sacco di zucchero, in provincia di Cuneo, un operaio di 54 anni precipitato da una pedana alta oltre 3 metri in provincia di Vibo Valentia e un altro lavoratore di 41 anni caduto dal tetto di un capannone in provincia di Cosenza. A nome dell’Ugl si esprime cordoglio alle famiglie delle vittime. Siamo di fronte ad una vera e propria ecatombe che ci lascia sgomenti e indignati”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl e Silvia Marchetti e Ornella Cuzzupi, segreterie generali rispettivamente di Piemonte e Calabria.

“La strage dei lavoratori – aggiungono Capone, Marchetti e Cuzzupi -non accenna a diminuire ed è per questo che chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di intensificare i controlli sui posti di lavoro. Inoltre, è quanto mai necessario incentivare la formazione e la cultura della sicurezza del lavoro, fondamentale nella prevenzione di simili eventi. Le numerose morti bianche che continuano sciaguratamente ad avvenire ci ricordano come proprio la sicurezza sul lavoro sia una priorità ancora ben lontana dall’essere garantita”. “La tutela della vita sui luoghi di lavoro – sostengono i tre esponenti sindacali – deve diventare la priorità nell’agenda politica del nostro Paese se vogliamo davvero porre fine a questi eventi drammatici. Il lavoro deve nobilitare, non uccidere”.

 

Uil Cosenza: “Una strage inaccettabile. Dolore e rabbia”

“Con profondo dolore e rabbia, esprimiamo il nostro cordoglio per l’ennesimo tragico incidente. Ancora un incidente mortale sul lavoro. Quello accaduto a San Lorenzo del Vallo è il terzo caso che in meno di 30 giorni, colpisce la Provincia di Cosenza”, scrive in una nota la Uil Cosenza, ricordando la tragedia a Rocca Imperiale dell’uomo schiacciato dal trattore e dall’operaio 39enne travolto dal muro di contenimento.

“Mentre nello stesso giorno a pochi chilometri, nel vibonese, – proesgue il sindacato – un’altra vittima ha perso la vita lavorando. Un numero inaccettabile che richiede un’azione immediata e determinata da parte di tutti. Marco, così si chiamava il giovane operaio di Altomonte morto nella sua azienda, lascia la moglie e tre figli”. Così scrive in una nota la Uil Cosenza.

“Ogni perdita di vita umana sul posto di lavoro è una tragedia insopportabile e una ferita indelebile nella nostra società. Ogni volta che un lavoratore o una lavoratrice perde la vita a causa di condizioni di lavoro pericolose, vengono spezzate famiglie, sogni e speranze. È un’emergenza che richiede un impegno collettivo per porre fine a questa tragica serie di eventi.

Ricordiamo l’importante campagna che come UIL abbiamo lanciato nel paese, “zero morti sul lavoro”, una battaglia di civiltà, che insieme dobbiamo portare avanti per evitare ulteriori perdite di vite umane sui luoghi di lavoro. La tutela della salute e sicurezza deve diventare un tema centrale dell’agenda politica del nostro paese. Ogni lavoratore ha il diritto di tornare a casa sano e salvo alla fine della giornata lavorativa. Così come lo avevano Marco e i suoi figli.

Qquella che si consuma è una strage quotidiana, per contrastare la quale è assurdo che non si assumano le necessarie misure. Chiediamo alle autorità competenti, alle istituzioni e a le associazioni datoriali, di adoperarsi in modo concreto per garantire condizioni di lavoro sicure per tutti i lavoratori e le lavoratrici della provincia di Cosenza e del nostro paese.

La prevenzione degli incidenti mortali sul lavoro deve diventare una priorità assoluta, diffondendo nel paese la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro.

In questo momento di lutto e riflessione, esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia ed alla comunità colpita. Siamo al loro fianco e li sosteniamo nella lotta per giustizia e per un futuro in cui la vita dei lavoratori sia valorizzata e protetta.

Siamo tutti corresponsabili per creare un ambiente di lavoro sicuro per ogni persona. È un impegno che non possiamo ignorare e che non possiamo permetterci di rimandare. Lavoriamo insieme per porre fine a questa catena di tragedie e costruire un futuro in cui la sicurezza sul lavoro sia una realtà per tutti i lavoratori.”

Cgil, Fiom, Fillea, e Filcams: “un’altra giornata triste per la Calabria”

“Ancora una giornata triste per la Calabria. Siamo vicini alle famiglie dei due operai morti a San Lorenzo del Vallo e Gerocarne nell’ennesimo incidente sul lavoro esprimendo loro la nostra solidarietà. Tragedie come queste non dovrebbero mai avvenire, eppure da gennaio ad oggi in Calabria le morti bianche si stanno susseguendo rapidamente”. Così scrivono i sindacati Cgil, Fiom, Fillea, e Filcams Calabria.

Auspichiamo che presto si faccia luce su quanto accaduto andando ad individuare le eventuali responsabilità. Non si può perdere la vita lavorando, non è degno di un paese civile. Ecco perché siamo convinti che molto ci sia da fare andando ad incidere sia sulle aziende che sugli stessi lavoratori affinché si arrivi ad una piena consapevolezza e rispetto della cultura della sicurezza sul lavoro. Nelle prossime settimane ci recheremo su diversi luoghi di lavoro nei territori per parlare di prevenzione, per sensibilizzare e informare affinché si adotti un approccio a queste tematiche che non si riduca ad un semplice rispetto delle norme. Allo stesso tempo ci auguriamo che possano aumentare gli Ispettori del Lavoro che in Calabria sono al momento notevolmente al di sotto del fabbisogno, rendendo questo delicato e necessario compito sempre più difficile da svolgere”.

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