Da mesi associazioni per i diritti delle donne, centri anti violenza, movimenti, protestano chiedendo il ritiro del disegno di legge 735 sull’affido condiviso dei figli minori e il loro mantenimento proposto dal senatore leghista Simone Pillon: #mettiamocilafirma
PAOLA (CS) – Il testo del disegno di legge Pillon prevede la mediazione obbligatoria per separazioni e divorzi nel caso in cui ci siano figli minorenni e il principio della “bigenitorialità perfetta”: una divisione esattamente a metà del tempo passato con l’uno o l’altro genitore (con una doppia residenza per il minore) così come dei costi di mantenimento, con la cancellazione del relativo assegno. Inoltre, introduce nell’ordinamento italiano la PAS (la Sindrome da Alienazione Parentale), di cui soffrirebbero i bambini che, nel caso di separazioni, si rifiutano e si dichiarano impauriti di incontrare un genitore perché traviati volontariamente dall’altro – un disturbo che, nonostante venga spesso tirato in ballo nei procedimenti e nella maggior parte dei casi nei confronti delle donne, non trova riconoscimento nel mondo scientifico. La proposta, secondo i centri anti violenza, qualora venisse approvata metterebbe in serio pericolo donne e minori che si trovano in situazioni di abusi, e renderebbe più difficile e onerosa la separazione, anche in casi di violenza domestica.
L’Associazione Artemisia Gentileschi, realtà paolana, ha aderito all’iniziativa: “E’ necessario che anche da Paola arrivi forte la ferma opposizione al DDL Pillon, e siamo orgogliosi di farci carico di questa iniziativa, pensata e voluta in sinergia con Cambia Paola (all’esito dell’incontro del 17 novembre in cui, attraverso una “lettura critica” del testo di legge, ne abbiamo sviscerato le vergognose insidie, anche quelle meglio nascoste) e organizzata grazie alla collaborazione con altre associazioni e movimenti. La locandina dell’evento è una chiamata alla mobilitazione, ed infatti l’iniziativa è aperta a tutte le istituzioni, le associazioni, i movimenti e i partiti politici che, come noi, ritengono che il DDL Pillon debba essere ritirato senza indugio alcuno e senza spazio per alcuna modifica, insieme a tutto ciò che rappresenta. Domenica 10 marzo occuperemo per una intera giornata Piazza IV Novembre a Paola raccogliendo le firme di tutti quanti vorranno sostenere questa battaglia di civiltà, e faremo in modo di far pervenire agli Organi dello Stato anche la voce e le firme dei paolani, dei calabresi. Riteniamo che l’attività sul territorio di riferimento sia imprescindibile per una associazione contro la violenza, e il nostro costante impegno in questo senso ha recentemente ottenuto un riconoscimento anche giudiziale, dato che in data 28 febbraio u.s. – proprio in considerazione di quanto fatto nel nostro primo anno di attività, e con l’assistenza dell’avvocato Emilio Perfetti – siamo stati ammessi dal G.u.p. del Tribunale di Paola a costituirci parte civile in un processo penale in cui il soggetto in questione è stato rinviato a giudizio per atti persecutori e in cui la querelante-persona offesa è stata accolta in prima istanza proprio dalla nostra Associazione. Un lavoro intenso e continuo il nostro, che non lascia spazio e tempo a distrazioni o deviazioni dal percorso che – con impegno concreto, oggettivo e indefesso – stiamo cercando di costruire. Il 10 marzo sarà l’occasione per dare un segnale di civiltà e non-violenza, in un momento storico in cui occorre riaffermare con forza i diritti umani e i diritti delle donne, proprio all’indomani di quella festa che, di questi tempi, pare intrisa di un’ipocrisia malamente celata. #mettiamocilafirma, dunque, per la dignità delle donne e degli esseri umani, il 10 marzo in Piazza a Paola dalle ore 9 alle ore 20”.