CATANZARO – La Calabria risponde presente alla mobilitazione nazionale per Gaza e per la Global Flotilla, la missione umanitaria attaccata da Israele nelle scorse ore. Da Gioia Tauro a Cosenza e in altri centri della provincia, passando per Reggio Calabria, Catanzaro, Lamezia Terme e Soverato, migliaia di persone si sono riversate in piazza aderendo allo sciopero generale promosso da USB e CGIL, con l’obiettivo di denunciare le politiche di complicità del governo italiano nel conflitto in Medio Oriente.
A Gioia Tauro, un presidio pacifico della USB si è tenuto all’ingresso del porto, simbolo delle dinamiche commerciali e militari internazionali. Nonostante la protesta, le attività si sono svolte regolarmente e senza blocchi, segno di una partecipazione consapevole e rispettosa.
Il cuore della mobilitazione si è acceso a Cosenza, dove ha preso parte anche il segretario regionale della CGIL, Gianfranco Trotta. Tante le bandiere palestinesi e i cartelli contro il premier israeliano Netanyahu. Trotta ha dichiarato: «Il popolo italiano ha riempito le piazze chiedendo l’applicazione della Costituzione e il riconoscimento dello Stato di Palestina senza se e senza ma». E a chi ha parlato di uno “sciopero per il weekend lungo”, Trotta risponde: «Questo sciopero è stato proclamato a 24 ore dall’assalto alla Flotilla. Chi sciopera ci rimette di tasca propria. Le parole della Meloni sono un insulto».
Le manifestazioni, tutte pacifiche, si sono svolte lontano da obiettivi sensibili come aeroporti o stazioni, ma con una partecipazione diffusa e trasversale. A Soverato, un gruppo di studenti ha marciato lungo il lungomare prima di fermarsi in un sit-in. «Ignorare non è una scelta», hanno detto i ragazzi. «La Flotilla è stata bloccata illegalmente. Dobbiamo dare voce a chi non ce l’ha più». Un docente, intervenendo al megafono, ha concluso con amarezza: «Mi sento un po’ in colpa. Siamo troppo pochi, eppure quello che sta accadendo ci riguarda tutti».