La volontà degli studenti è quella di far rivivere l’Università, trasformando il campus in un luogo di cultura e socialità.
ARCAVACATA (CS) – Condividere idee e progetti realizzabili all’interno di spazi attualmente chiusi, presenti nel campus universitario. Con questo obiettivo, lo scorso martedì, un gruppo di studentesse e studenti, appartenenti ai dipartimenti di Studi Umanistici e Lingue e Scienze dell’educazione, con il contributo di “progetto AZADI’”, si sono riuniti in un’assemblea e un momento conviviale, a seguito di un percorso assembleare avviato da poco più di un mese. Nel dibattito i diversi studenti, hanno proposto molteplici iniziative per riqualificare i luoghi, oggetto di abbandono e di progressiva chiusura all’interno del dipartimento. “Alcune delle proposte, – si legge in una nota degli studenti e studentesse del dipartimento studi umanistici – emerse nella discussione, sono state: organizzare cineforum; allestimento di una biblioteca; promozione di momenti di orientamento per gli studenti e le studentesse che riscontrano difficoltà nell’approccio ai corsi; favorire momenti di creatività artistica attraverso laboratori teatrali, street art e altre espressioni artistiche; organizzare incontri seminariali.
Tali proposte sono espressione di un malessere diffuso tra studenti e studentesse. Mancanza di spazi di vita liberi, usufruibili e attraversabili da tutti e tutte per lo studio di gruppo, ed aperti anche in orario serale, in cui promuovere momenti culturali, di confronto e ricreativi, capaci di trasformare il campus in un luogo in cui la cultura e la socialità siano il principale antidoto alle forme di violenza e alla mancanza di rispetto dei beni comuni. La volontà è quella di far rivivere l’Università di quel protagonismo studentesco, fuori dai dispositivi securitari e di controllo che sempre più minano la libertà di espressione sociale, politica e culturale dell’intera società, a causa dell’impianto sempre più aziendalistico di un sistema universitario, più interessato a produrre laureati che soggetti critici e consapevoli.”