TROPEA (VV) – Non solo mare e vicoli incantati: l’autunno di Tropea si vive anche a tavola, tra piatti che emozionano. Questa meravigliosa stagione, nella nostra regione ha il sapore della meraviglia. I colori del paesaggio cambiano lentamente, le temperature diventano miti e accoglienti, mentre i tramonti incendiano il cielo con tonalità calde e avvolgenti. È il periodo in cui la natura mostra la sua bellezza più autentica e i borghi, dal mare all’entroterra, si animano di riti antichi e tradizioni popolari che raccontano l’anima profonda del nostro territorio.
Nei boschi maturano castagne e funghi, nelle campagne si raccolgono patate novelle e si festeggia la vendemmia, appuntamento immancabile. Le cantine si riempiono di profumi intensi: i vini novelli diffondono fragranze vivaci, mentre i grandi rossi riposano in attesa della giusta maturazione. Un mosaico di materie prime che diventa motore creativo per la cucina di stagione, specchio di una Calabria generosa e sincera.
Un autunno da assaporare al Ristorante De Minimi di Tropea
In questo scenario, Tropea custodisce un piccolo tesoro gastronomico: il Ristorante De Minimi. Qui la filosofia è chiara: esaltare le materie prime locali e valorizzarle nella loro totalità, trasformando ogni ingrediente in un racconto. La tradizione diventa punto di partenza per un viaggio culinario che guarda al futuro con coraggio e creatività.
I piatti firmati dallo chef Emanuele Pucci
Il nuovo menu autunnale proposto dallo chef Emanuele Pucci è un percorso sensoriale che intreccia i prodotti del territorio con raffinatezza e originalità. Ogni piatto è una finestra aperta sulla Calabria più autentica, reinterpretata con uno stile contemporaneo che conquista sia gli amanti della cucina tradizionale sia i palati più curiosi. Melograno, tartufo del Pollino, porcino e origano selvatico sono solo una parte degli ingredienti scelti a rappresentare la ricchezza del territorio calabrese in questa stagione magica.
Il novo menu autunnale
Tra i piatti simbolo del nuovo menù autunnale, spicca la “Pasta, cipolla e origano”: non un semplice formato di pasta, ma una creazione con 42 tuorli, che diventa tela per la cipolla – declinata in tutte le sue forme – e si completa con il gesto rituale dell’origano “a pioggia”, un richiamo alle consuetudini mediterranee. Accanto, il “Baccalà, mandorla, elicrisio” celebra il pesce tipico di Mammola in ogni sua parte – filetto, pelle soffiata, trippa – presentato in un total white che diventa scelta stilistica e simbolica: purezza ed essenzialità per un piatto che restituisce al territorio un volto contemporaneo.
L’autunno, a Tropea, non è soltanto un cambiamento di stagione, ma un invito a riscoprire l’identità di un luogo attraverso il cibo. L’esperienza culinaria diventa così espressione di cultura, strumento per raccontare la storia di una regione e il carattere della sua gente.
Visitare Tropea in questi mesi significa lasciarsi sorprendere non solo dal fascino dei vicoli e dal mare che conserva intatta la sua bellezza, ma anche dalla capacità di una cucina che sa rinnovarsi restando fedele alle proprie radici.