L’aula di Palazzo Madama ha approvato con 149 voti il provvedimento che istituisce il reato di omicidio stradale e di conseguenza inasprisce le pene per i pirati della strada e introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per chi si metta alla guida sotto l’effetto di alcool o droga e poi provochi un incidente mortale.
ROMA – L’omicidio stradale diventa reato, tra reazioni di diversa natura sull’approvazione del DDL che è passato con 149 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti. “Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge. #Finalmente” scrive un’entusiasta Matteo Renzi su Twitter. Per molti le pene sono giuste da un lato, ma troppo severe da un altro e soprattutto si puniscono solo le persone e non gli enti (Anas, Comuni, Province….) responsabili molto spesso delle condizioni inadeguate di numerose arterie italiane.
Proprio su questo argomento, che non è di poco conto, è intervenuto ai microfoni di Rlb Radioattiva il presidente della Fondazione Luigi Guccione Onlus, ente morale per le vittime della strada che organizza eventi e conferenze in materia. La FLG, è una onlus costituita il 3 giugno 1998 in memoria di Luigi Guccione, imprenditore sociale calabrese, deceduto in un incidente stradale il 17 dicembre 1997 a Cosenza. Su iniziativa del fratello di Luigi, Giuseppe Guccione, e della sua famiglia si è dato vita ad un’organizzazione dell’economia civile che ha coinvolto le Istituzioni locali, il mondo delle professioni, dell’impresa e del lavoro, della cultura (scuola ed università), giovani e donne.
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Omicidio stradale – Cosa cambia
La novità principale è l’introduzione dei due nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto stupefacenti e causa la morte di qualcuno la pena della reclusione va da 5 a 12 anni.
Se l’investitore si dimostra lucido e sobrio, ma la sua velocità di guida è il doppio del consentito, la pena va da 4 a 8 anni. In caso di omicidio multiplo, la pena può essere triplicata ma non superiore a 18 anni. È invece punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chi, guidando non sobrio o non lucido, procura lesioni permanenti.
Nel caso di lesioni aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Però nei casi più gravi, se ad esempio il conducente fugge dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.
Ricordiamo che le “vittime della strada”, molto spesso sono vittime di persone che si mettono alla guida ubriache o sotto l’effetto di droghe, di chi sfreccia ad alta velocità come se non ci fossero dei limiti, di chi è distratto perchè risponde e utilizza il cellulare alla guida. Ma molto spesso sono persone che si trovano a percorrere strade inadeguate, senza cartellonistica di pericolo, piene di buche, prive di manutenzione e illuminazione e la responsabilità in questi casi, di qualcuno dovrà pur essere.