Consentirono la latitanza del boss Franco Presta, 6 arresti (FOTO)

COSENZA – Favoreggiatori a tempo pieno.

Un gruppo di persone fidate dedito a garantire la latitanza del boss Franco Presta, 54enne ritenuto il sicario della ‘ndrangheta bruzia, all’epoca inserito nell’elenco dei cento ricercati più pericolosi d’Italia. Grazie al loro contributo, Presta potè eludere la detenzione carceraria per quattro anni, dal Marzo 2008 all’Aprile del 2012. Si tratta della figlia trentenne Marianna Presta e del marito Francesco Ciliberti anch’egli classe 1984. Insieme ai due congiunti del Presta destinatari delle misure cautelari eseguite all’alba di stamane, gli obblighi di dimora disposti dall’antimafia di Catanzaro sono stati notificati al 32enne Michele Filippelli, ad Alessandro Cipolla, 30 anni; ad Andrea La Torre, 26 anni e al 28enne già condannato all’ergastolo Domenico Scarola accusato con Salvatore Scorza del duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo compiuto nel trigesimo dell’omicidio del figlio Domenicio Presta. Gli indagati, si sarebbero spesi nel corso degli anni per soddisfare tutte le esigenze del boss e consentirgli di vedere e comunicare con la moglie e la figlia. In particolare Andrea La Torre risultava essere l’intestatario della SIM del cellulare usato da Presta e dell’appartamento in cui si nascondeva ad Arcavacata.

 

Per raggiungerlo, sua moglie, Damiana Pellegrino, pare cambiasse nello stesso percorso almento tre o quattro auto per volta. Mezzi di proprietà dei fedelissimi alla famiglia Presta o, spesso, noleggiati da concessionari ignari dell’uso a cui sarebbero stati destinati. Con questo escamotage, ogni cinque giorni circa, la Pellegrino, senza nè bagagli nè cellulare, si trasferiva dal marito e vi permaneva una settimana. Il 3 Aprile del 2012, nove giorni prima dell’arresto di Franco Presta, la donna uscita di casa a Spezzano Albanese, a bordo della Smart guidata dalla figlia, avrebbe percorso il tratto di strada che va da Spezzano a Castrovillari su una A4 poi da lì si sarebbe trasferita su una Peugeout 106 per arrivare a Firmo e, raggiunta l’uscita dell’A3 di Montalto – Rose, dileguarsi sparendo su una Punto. La stessa Punto parcheggiata nel residence Borghetto di Arcavacata il 12 Aprile quando le forze dell’ordine fecero irruzione nella villetta occupata dal Presta traendolo in arresto. Non si esclude che l’operazione Step by Step possa aprire nuovi scenari in merito a quella che fu denominata la Strage di San Lorenzo in cui perirono Barbara De Marco e Rosellina Indrieri, figlia e moglie di Gaetano De Marco fratello di Aldo De Marco ritenuto il killer di Domenico Presta.

 

 

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