COSENZA – La notizia riportata dai colleghi di Solocosenza, che hanno sempre seguito le vicende delle lupe e del calcio femminile a Cosenza è una brutta pagina di sport per la città di Cosenza e una figuraccia da parte della società. Anche perché nessun comunicato ufficiale è arrivato per “notiziare” che la squadra che ha conquistato la promozione sul campo, con tanto di sfilata e premiazione al Marulla davanti ad oltre 15mila tifosi, non si sarebbe iscritta al campionato di Serie C e con un movimento che anno dopo anno ha avvicinato tantissime ragazze a questo sport.
“Dopo i proclami, le sfilate in campo per festeggiare campionato e coppa, l’esibizione dei vari personaggi saliti sul carro dei vincitori nell’ultima gara della stagione, quando addirittura, udite udite, era presente persino il social media manager!!!! gente che non si è mai vista in questi anni, adesso tutto si chiude nel più assoluto silenzio, nell’indifferenza di una società che non merita di essere chiamata così a cominciare dal suo presidente” scrive Solocosenza.
Francesca Stancati, delegata del Coni, che si è spesa tantissimo per portare (riuscendoci con un enorme successo) la nazionale italiana di calcio femminile a Cosenza, commenta così la notizia: “Il Cosenza non iscrive la squadra femminile alla serie C. Rinuncia ad una categoria conquistata sul campo. Quando tutto il mondo rivolge attenzione ed interesse al calcio femminile, a Cosenza torniamo indietro passando sopra l’impegno e la dedizione di chi ha, senza alcuno stipendio, portato in alto i colori della Città. Inutile avere eventi di caratura Nazionale ed internazionale femminile, se non c’è voglia di dar seguito alle belle parole. Oggi è un giorno buio e per chi pensava alla parità di genere, benvenuti nel 1945. Ma “c’è ancora domani”, ed io mi spenderò come sempre, affinché chiunque abbia un (vero) progetto, possa portare in alto il calcio in Calabria”.
Centro “Lanzino” «occasione persa per abbattere stereotipi. Ha perso l’intera città»
“Apprendiamo la notizia e, purtroppo, non con stupore, della mancata iscrizione della squadra femminile del Cosenza Calcio al campionato di serie C. Si vanifica così il frutto di un lavoro portato avanti dallo staff che è riuscito in questi anni e con enorme sacrificio ad elevare il settore femminile e ad abbattere quegli stereotipi che, da sempre, caratterizzano un ambiente cosiddetto “maschile”. Così come accade in altri ambiti, ci troviamo dinanzi a pregiudizi tali da far sì che non si investa – in questo caso nel calcio- sulle donne e non gli si dia la possibilità di poter scegliere senza essere limitate o, peggio ancora, discriminate, per le proprie scelte”.
“Per questo riteniamo che porre fine ad una esperienza che ha visto una rosa di bambine e ragazze approcciarsi e crescere sino a raggiungere l’agognato obiettivo della serie C, sia avvilente per l’intera nostra città. Esprimiamo dunque piena solidarietà alle calciatrici, alla dirigenza, allo staff tecnico e a tutte le tifose e i tifosi che in questi anni hanno fatto sì che anche il settore femminile potesse svilupparsi, abbattendo pregiudizi e stereotipi di genere“. È quanto scrive in una nota il Centro Antiviolenza Roberta Lanzino.