Il nuovo attaccante del Cosenza questo pomeriggio si è presentato alla stampa: ’Se non ci fosse stato il mister Roselli probabilmente non sarei venuto. Riusciremo a salvarci, perché la squadra ha tutte le carte un regola, è solo questione di tempo e lavoro
COSENZA – Non è certo un giovanotto di belle speranze, ma nemmeno l’ultimo arrivato, visto che parliamo di un giocatore di 34 anni con grande esperienza, che va a rinforzare proprio il reparto che attualmente sta facendo più difficoltà in campionato e finito sotto accusa nelle ultime settimane, ovvero l’attacco. Stiamo parlando di Alessandro Cesca, l’ultimo colpo di mercato del duo Guarascio Meluso e soffiato in extremis all’Aversa Normanna. Una lunga carriera quella della punta friulana, cominciata nelle giovanili del Milan e proseguita in diverse società di Lega Pro come Carpi, San Marino e Pavia. Nell’ultima stagione ha vestito le maglie di Bellaria prima e Rimini poi in Seconda Divisione. Adesso la sua prima esperienza al sud con il Cosenza, dove ha firmato un contratto fino a Giugno 2015. Attaccante longilineo, bravo nei contrasti aerei e buttarsi negli spazi, dovrà cercare di dare una mano a Calderini e compagni a trovare con più continuità la vita della rete. Questo pomeriggio, al termine della seduta di allenamento, ha fatto capolino in sala stampa ed ha spiegato anche i motivi della sua scelta” stavo firmando con l’Aversa Normanna è vero, ma quando si è aperta la possibilità di venire a Cosenza la scelta è stata facile, perché questa è una piazza affascinante e blasonata. Certo, se non ci fosse stato mister Roselli probabilmente avrei optato per un’altra piazza. Lui è un professionista esemplare, che ci mette l’anima quando allena, è una persona seria e motivata e sono sicuro che farà bene. Ama stare campo e cura molto i particolari. Il mio rapporto con lui? Ottimo, abbiamo conquistato insieme una salvezza impossibile con il Pavia vincendo i playout con la Spal, compiendo un mezzo miracolo. A fine partita ho visto il mister inginocchiarsi e piangere davanti la panchina. Se a Cosenza non ci fosse stato Roselli difficilmente sarei venuto”.
Cercato dal Cosenza già lo scorso anno e questa estate – “Ero stato contattato dal Cosenza già lo scorso anno, poi ho deciso di fare una scelta diversa rimanendo a giocare al nord. Anche questa estate c’era stato un altro contatto, poi la dirigenza ha preso Cori, in più il vecchio mister (Cappellacci ndr.) giocava con il 4 3 3, quindi mettere due punte praticamente uguali che cozzavano non era possibile. Poi c’è stato il cambio di allenatore, è arrivato Roselli che può adottare diversi moduli e, quindi, sfruttare sia me che Cori a seconda dei casi. Se sono il suo doppione? Sicuramente fisicamente siamo molto simili, però abbiamo caratteristiche diverse. Cori è più prima punta, mentre a me piace buttarmi negli spazi quindi penso che all’occorrenza possiamo anche giocare insieme”.
Il momento no della squadra? Questione di testa… e di tempo – “Sinceramente pensavo di trovare un ambiente peggiore. E’ vero che c’è paura nei giocatori perché il momento non ti aiuta, però questa è una buona squadra che non può avere solo 8 punti in classifica. Ma purtroppo nel calcio la paura è tutto. Ci sono momenti che ti va bene e prendi fiducia e ti riesce tutto, altri in cui ti abbatti e non riesci nemmeno nella giocata più semplice. Ci vuole tempo e lavoro per uscire da questo momento perché la situazione non è irrecuperabile. A Pavia la situazione era ben peggiore quando in 21 partite avevamo solo 9 punti eppure siamo riusciti con un mezzo miracolo a salvarci. Qui ancora abbiamo ancora tante partite davanti, la squadra è forte e possiamo uscirne. Certo, non aspettatevi calcio spettacolo, almeno all’inizio, perché ora quello che serve è fare punti, lottando e giocando anche un calcio elementare”.
Sulla condizione di forma e la partita di sabato contro la Vigor – “Fisicamente ho fatto tutta la preparazione con il Tamai in serie D, quindi è dal 21 Luglio che mi alleno con continuità facendo anche le amichevoli. Certo i 90 minuti mi mancano, ma non sono proprio a zero, quindi se ci sarà bisogno io sono pronto. Sabato abbiamo fatto una buona partita e il punto piò essere visto come una partenza. Ora arriva la Vigor Lamezia che si trova in momento un cui loro sono al massimo e motivatissimi, ma noi abbiamo bisogno di vincere e se loro vogliono fare punti qui, devono morire e forse neanche basterà”.