Area Urbana
Pazienti da curare a casa: Asp Cosenza sospende appalto terapie domiciliari, ecco quanto incassano i privati
 
																								
												
												
											COSENZA – Allettati, malati terminali, pazienti in riabilitazione e soggetti fragili. In provincia di Cosenza c’è un costante aumento di disabilità nella popolazione, tra gli anziani e tra i giovani. Le richieste di assistenza domiciliare sono raddoppiate. I casi sono passati da 5.611 del 2022 a 12.854 nel 2023, gli utenti con più di 65 anni sono 11.764 (per il target europeo dovrebbero essere almeno 15.000). Le terapie valgono milioni di euro per le strutture convenzionate. L’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Cosenza infatti, oltre ad impiegare i propri dipendenti, professionisti dell’Assistenza Domiciliare Integrata, acquista dai privati parte di questi servizi. Il fabbisogno nel Cosentino è stimato, dall’ultimo piano regionale approvato a gennaio 2025, in 216 trattamenti per 290 giorni l’anno di cure palliative e 172 di Riabilitazione estensiva extraospedaliera. Quest’ultimo servizio è totalmente affidato alle strutture private che dall’inizio del triennio hanno in provincia di Cosenza un’offerta attiva di 250 trattamenti riabilitativi a domicilio.
 
Cure a domicilio in Calabria
Nel 2025 per l’Assistenza Domiciliare Integrata in Calabria si prevede di spendere 100 milioni di euro. Oltre 350 milioni di euro sono stati già spesi nell’ultimo triennio per potenziare i servizi sociosanitari calabresi a domicilio. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha infatti investito ben 129 milioni di euro per aumentare il numero di anziani calabresi assistiti in casa tra il 2023 e il 2025. Soldi che si sommano ai 65 milioni di euro l’anno stanziati durante il Covid, che la Calabria percepisce dal 2021 per il personale delle prestazioni domiciliari. In provincia di Cosenza, intanto il contratto con i privati è scaduto il 31 dicembre 2024, la gara per affidare il servizio è stata sospesa, mentre il commissario Occhiuto senza attenderne l’esito a colpi di decreti ha rinnovato le convenzioni “in via d’urgenza per non arrecare pregiudizio al servizio pubblico”.
L’appalto da 40 milioni di euro
L’appalto per le “cure domiciliari ad alta complessità, cure palliative e telemedicina” dell’ASP di Cosenza vale 40 milioni di euro. Il 75% di questi fondi pubblici serve a coprire i costi della manodopera necessaria a garantire assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, sociosanitaria, psicologica, medico-specialistica, a pazienti che non possono recarsi in ospedale o ambulatorio. Interventi sia in presenza a casa sia da remoto, a favore di persone non autosufficienti ed in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, necessari per stabilizzarne il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorarne la qualità della vita. La gara per comprare le prestazioni domiciliari da privati è stata prima sospesa “per rettifica atti di gara” e dopo qualche giorno revocata in autotutela dall’ASP di Cosenza, il 31 marzo 2025, con delibera n. 798 del direttore generale Antonio Graziano. Nessuna impresa ha presentato offerta di partecipazione alla procedura. La spesa per la copertura economica del servizio sarebbe stata a carico dell’UOC Ausili e Protesi, che fino all’intervento delle magistratura con l’operazione Sistema Cosenza, è stata diretta da Maria Marano la quale, non essendo laureata in Medicina, non avrebbe potuto ricoprire tale incarico.
Cosa prevede il bando cancellato
Il bando sospeso prevedeva contratti quadriennali tra l’Asp di Cosenza e (minimo 2/massimo 6) operatori economici che prestano cure domiciliari ad alta complessità, cure palliative e telemedicina. E sembrerebbe contenesse errori nel capitolato tecnico. “Da un attento riesame della documentazione a base di gara – è scritto nella revoca – sono emersi elementi che hanno determinato una nuova valutazione dell’interesse pubblico originario”. Si precisa anche che “alcuni degli atti di gara devono essere rettificati e corretti” e “che dalle modifiche deriverà anche la variazione in aumento dell’importo a base di gara”. Servirà ora attendere una nuova procedura aperta di affidamento e i lunghi tempi burocratici? No. Il commissario alla sanità Occhiuto ha già firmato nuovi accreditamenti e rinnovi con i privati, alcuni prima ancora della pubblicazione del bando di gara.
Per la telemedicina serve attendere
Innovative prestazioni erano state incluse nella gara revocata. I pazienti della provincia di Cosenza dovranno attendere per accedere alla piattaforma di telemedicina con teleassistenza (infermiere/fisioterapista/logopedista/ecc.), telemonitoraggio continuo dei parametri vitali, televisite, telecontrollo, teleconsulti specialistici, teleriabilitazione e teleconsulenza medico-sanitaria a distanza che permettono di modificare o confermare le terapie in corso. Servirà probabilmente aspettare i nuovi affidamenti, quindi almeno 3 anni vista la durata dei rinnovi, affinché nelle terapie “tutti gli attori coinvolti – come recita il capitolato tecnico – prestazionale – siano costantemente collegati da un punto di vista informatico con sistemi interoperabili che permettano di seguire il paziente continuamente nel suo percorso di cura e di vita; di rilevare in tempo reale e/o preventivamente le sue condizioni; di agire e permettere di agire nel miglioramento del suo piano assistenziale e nella misura continua dei suoi effetti”. Procedure che non sono inserite negli affidamenti firmati con urgenza dal commissario Occhiuto. Gli annunciati ospedali virtuali restano un miraggio.
 
Cosa devono sapere i pazienti
A richiedere la prestazione all’Asp di Cosenza è il medico di famiglia o la struttura di ricovero che ha in carico il paziente. Le cure vengono erogate dai dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza oppure dai privati convenzionati. E non possono essere interrotte. Nel periodo di durata del contratto al fornitore potrà essere richiesto, agli stessi prezzi, patti e condizioni, di incrementare l’importo contrattuale nel caso di esaurimento anticipato del plafond contrattuale. Ai pazienti bisognosi di cure devono essere garantite le terapie. Gli standard minimi prevedono dalle 8.00 alle 20.00: prestazioni di I livello erogate 5 giorni su 7; prestazioni di II livello 6 giorni su 7; cure palliative 7 giorni su 7; prestazioni di III livello 7 giorni su 7 con reperibilità infermieristica h 24. È inoltre obbligatoria la presa in carico entro 48 ore dalla comunicazione e richiesta da parte del servizio Cure Domiciliari distrettuale. Nelle dimissioni protette le prestazioni di assistenza domiciliare dovranno essere erogate entro 12 ore dalla richiesta. Le ditte che hanno ricevuto il rinnovo, firmando il contratto, si sono impegnata a prendere in carico tutti i casi in trattamento nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, di ogni profilo di cura e per nessuna ragione possono ritardare o sospendere il servizio oppure effettuarlo in maniera difforme da quanto stabilito. Resta ferma, inoltre, la possibilità per l’assistito di chiedere l’assegnazione ad altra impresa aggiudicataria nella medesima fascia. Le prestazioni hanno un tariffario stabilito. I costi sono a carico del servizio sanitario e non del paziente.
Schema di offerta economica – deliberazione n. 237 del direttore generale dell’Asp di Cosenza del 6 febbraio 2025
 
Chi sono i privati dell’assistenza domiciliare in Provincia di Cosenza
I distretti sanitari della provincia (1. Cosenza – Savuto, 2. Valle Crati, 3. Jonio Sud, 4. Jonio Nord, 5. Esaro Pollino, 6. Tirreno) sono serviti per le visite domiciliari erogate dai privati da 6 strutture (ANMIC, ANMI, AIAS, Clinic Service Center srl, Villa San Pio, Villa Adelchi). Accreditate per il triennio 2022/2024, il loro contratto è rinnovato, grazie ad Occhiuto, per i prossimi 3 anni. I fondi pubblici stanziati per potenziare le cure a domicilio non stati usati prevalentemente per assumere personale all’Asp di Cosenza, ma per acquistare servizi dai privati. Tra gli accreditamenti più recenti e redditizi dell’assistenza domiciliare c’è quello affidato a Costruire il Domani Onlus di Rogliano, con legale rappresentante Assunta Canino. Il 13 gennaio 2025 l’associazione è stata autorizzata all’esercizio di 180 trattamenti ADI, per 3 anni quindi un totale di finanziamenti che supera i 10 milioni di euro, grazie al decreto dirigenziale n° 247 del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria. Il tutto, apparentemente, con soli 31 dipendenti. Villa Gioiosa di Montalto Uffugo invece ha in ricevuto in carico 40 trattamenti di cure palliative domiciliari al giorno convenzionate con il Servizio Sanitario della Regione Calabria.
 
ANMIC
Accreditata come centro di riabilitazione estensiva extra-ospedaliera, ANMIC Riabilitazione di San Giovanni in Fiore esegue 50 prestazioni domiciliari al giorno con spese a carico della sanità pubblica. È un’associazione attiva dal 1993. Ha circa 80 dipendenti e si occupa prevalentemente di fisioterapia. Ha sede principale a Crotone e il suo legale rappresentante è Giuseppe Squillacioti. L’accreditamento con il Servizio Sanitario Regionale nel triennio 2022/2024 le ha permesso di fatturare 3 milioni di euro: 1 milione di euro l’anno, oltre 80mila euro al mese. Con dca firmato dal commissario Occhiuto è stato rinnovato il 17 maggio 2024 il contratto per 3 anni di “prestazioni specialistiche della branca di Medicina Fisica e Riabilitativa” che potranno essere ridefinite alla luce dei volumi dei fabbisogni e delle attività prodotte. Di recente, ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione per il trasferimento a Cosenza.
 
AIAS
Il Centro polivalente di riabilitazione AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) sezione Cetraro è un’ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). Il suo legale rappresentante è Antonio Maurizio Arci ed ha circa 50 dipendenti. Accreditata come centro di riabilitazione estensiva extraospedaliera ha in carico 36 cicli di trattamenti a 68,36 euro per ciascuna prestazione domiciliare, con 10.440 interventi l’anno. Ha incassato in totale 2 milioni e 140mila euro nel triennio: 713.000 nel 2022, 713.000 nel 2023 e 713.000 nel 2024. Circa 60mila euro al mese. Il contratto con l’Asp è stato rinnovato il 28 novembre 2024 per 36 prestazioni al giorno nei prossimi 3 anni. L’AIAS sezione Cetraro è titolare: del Centro Polivalente di Riabilitazione di Diamante; del centro di riabilitazione estensiva extraospedaliera a ciclo diurno Casa San Francesco di Fuscaldo; della casa famiglia per persone con disabilità grave Il Belvedere di Belvedere Marittimo; della comunità educativa per minori Lo Scoiattolo di Sangineto; del centro sportivo polifunzionale Aias Village Sport & Relax di Scalea; della casa di riposo per anziani Maria SS Annunziata di Scigliano.
 
ANMI-SISS
ANMI SISS (Audiolesi Neurolesi Motulesi Invalidi Servizi Integrati Socio-Sanitari) srl è stata convenzionata nel trienno 2022/2024 per 62 trattamenti domiciliari al giorno di assistenza riabilitativa estensiva extraospedaliera. Un servizio che ha fruttato 1.229.112 euro nel 2022, 2023, 2024: in totale 3 milioni e 700mila euro. Come per le altre realtà accreditate, ogni prestazione a domicilio (di assistenza riabilitativa estensiva extraospedaliera) è pagato 68,36 euro. L’impresa ha un capitale sociale di 10mila euro, ma nel 2023 ha fatturato 5 milioni e 304mila euro con un utile di 92.000 euro. Vi lavorano circa 150 persone e vi transitano migliaia di utenti. L’ANMI ha sede legale a Cosenza e sede operativa a Corigliano Rossano. Fu fondata dall’ex primario di Radiologia dell’Ospedale di Cosenza Francesco D’Agostino nel 1992 e trasferita ai figli per evitare conflitti di interesse pubblico/privato. Dopo varie peripezie societarie, venne chiusa nel 2005 e riaperta nel 2014 dai dottori Giovanni Perri, Maria Carmela e Marco Bilotta. Poi la acquisirono Michele Di Tommaso e Carmine Potestio ex capo gabinetto del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto con il quale era socio della Ofin, avventura imprenditoriale che lo ha portato a incassare una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Roberto Occhiuto che di Potestio nel 2007 è stato socio della società Biofin, in qualità di commissario alla sanità calabrese, il 19 febbraio 2025, ha rinnovato il contratto triennale per le prestazioni domiciliari di ANMI triplicandole: da 62 a 180 ADI, che in 3 anni supereranno gli 11 milioni di euro.
 
Clinic Service Center
La sede operativa del Clinic Service Center srl è a Piano Lago. Fa parte del gruppo Crispino titolare di Villa degli Oleandri a Mendicino, clinica con amministratore unico Giorgio Crispino e direttore sanitario, la moglie: la psichiatra Bruna Scornaienchi. Casa di cura dove il 48enne Salvatore Iaccino, il 17 febbraio 2025, è morto in circostanze ancora da chiarire. Sul caso è intervenuta la Procura di Cosenza che ipotizza il reato di omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati: 1 medico, 2 operatori socio-sanitari e 1 infermiere operanti nella struttura. La holding sanitaria (oltre al Clinic Service Center e Villa degli Oleandri) comprende il Tirrenia Hospital, l’RSA Santa Maria, Villa Valeria e Villa Aurora. Quest’ultima sottoposta ad amministrazione giudiziaria dopo il sequestro richiesto dalla Procura di Reggio Calabria per smaltimento illecito dei rifiuti. Il Clinic Service Center Piano Lago Mangone è accreditato per 40 trattamenti domiciliari al giorno. Esclusi festivi, sono complessivamente 11.600 prestazioni assistenziali, pagate 68,36 euro ciascuna: circa 800mila euro l’anno, 2 milioni e 400mila euro nel triennio (2022- 2023 – 2024). La clinica conta ufficialmente 28 lavoratori e nel 2023 ha fatturato 1.900.000 euro, con un utile di 215.000 euro mantenendo un capitale sociale di 45.000 euro. Il 25 marzo 2025, il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha rinnovato al Clinic Service Center di Piano Lago l’accreditamento “per le prestazioni – si legge nel DCA n. 163 – di Riabilitazione Estensiva Extraospedaliera di cui n. 60 ambulatoriali singole e n. 40 domiciliari e per la branca specialistica ambulatoriale di Medicina Fisica e Riabilitativa”. Il rinnovo è per tre anni, quindi fino al marzo 2028.
 
Villa Adelchi
Villa Adelchi si trova a Longobardi. È di proprietà del Gruppo Citrigno. Gestita dalla società Riace srl con sede a Cosenza, conta circa 120 dipendenti e come legale rappresentante Filomena Citrigno. Ha richiesto e ottenuto l’accreditamento (per 3 anni) che, oltre a coprire le spese per 80 posti letto, prevede 37 trattamenti domiciliari di riabilitazione estensiva extraospedaliera. Il contratto con Villa Adelchi è stato così rinnovato dal commissario alla sanità Roberto Occhiuto a giugno 2024, prima che venisse pubblicata la gara per partecipare all’appalto poi revocata dall’Asp di Cosenza. Tra il 2022 e il 2024 ha incassato per le prestazioni a domicilio oltre 2 milioni 160mila euro: 719.000 euro l’anno, 60mila euro al mese. Riceve dall’Asp 68,36 euro ogni prestazione presso il domicilio del paziente e ne esegue almeno 10.520 l’anno a carico della sanità pubblica. La società fattura circa 5 milioni e 500mila euro l’anno, con un utile ufficialmente dichiarato nel 2021 di 2 milioni e 300mila euro. Oltre a Villa Adelchi il Gruppo della famiglia Citrigno è titolare del Centro Clinico San Vitaliano a Catanzaro, nonché dei poliambulatori di diagnostica e specialistica di Amantea, Castrolibero e Catanzaro.
 
Villa San Pio
Villa San Pio srl, parte da un capitale sociale di 10mila euro e nel 2023 ha fatturato 3 milioni e 462mila euro con un utile di 59.000 euro. Oggi, nel 2025, conta 65 dipendenti. Ha sede legale e operativa a Dipignano. Nel contratto per il triennio 2022 – 2024 è stata accreditata per almeno 36 trattamenti domiciliari al giorno. Ha così incassato per questi servizi, fino al 31 dicembre 2024, 714.000 euro l’anno, per un totale di 2 milioni e 140mila euro in tre anni.  Prestazioni, anche in questo caso, pagate a 68,36 euro per visita domiciliare. E ne effettuano oltre 10.440 l’anno: 713.678 euro. Ad ottobre 2024 con apposito dca il commissario alla sanità calabrese Roberto Occhiuto ha rinnovato il contratto per 36 trattamenti di riabilitazione estensiva extraospedaliera. Ha chiesto e ottenuto il rinnovo per 3 anni. La società che ha come legale rappresentante Antonietta Lorè, ex moglie di Antonio Scalzo direttore sanitario dell’Asp di Cosenza dal 2005 al 2010, imputato nel processo Sistema Cosenza che ipotizza l’esistenza di assunzioni clientelari e bilanci truccati nella sanità cosentina. Oggi Scalzo è in pensione, ma possedeva il 95% della società Autismo Domani che gestisce la Casa di riposo San Pio nell’ex convento Ecce Homo di Dipignano quando nel 2021 un anziano morì cadendo da una finestra. In quell’occasione Antonietta Lorè prese pubblicamente le distanze, precisò la differenza tra le due società e denunciò che la firma sul contratto di affidamento sarebbe stata falsificata.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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