CORIGLIANO ROSSANO – C’è preoccupazione per l’investimento da 60 milioni di euro appena sfumato riguardo la concessione per la costruzione del sito industriale porto di Corigliano. La notizia della rinuncia da parte della multinazionale Baker Hughes ad investire in provincia di Cosenza ha mobilitato anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ha scritto all’azienda affinché possa riaprire un tavolo di confronto con le parte interessate. Urso pare abbia dato piena disponibilità ad approfondire ulteriormente le problematiche e ad avviare un dialogo sulle prospettive di investimento del gruppo in Italia.
Il progetto in questione avrebbe una rilevanza strategica sia in termini di ritorno occupazionale diretto e indiretto sul territorio, sia per i positivi effetti sul piano nazionale in termini di approvvigionamento energetico. Per questo gli uffici del Mimit, in collaborazione con quelli della Regione Calabria, si sono adoperati anche nelle ultime ore per individuare possibili soluzioni, anche interloquendo con l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano.
Il Ministero, inoltre, ha ribadito l’auspicio che tale decisione non sia definitiva, in modo da poter consentire tutte le azioni possibili per favorire una intesa che possa soddisfare gli interessi di tutti. Il Mimit ha confermato di essere al fianco dell’azienda, attiva nel comparto delle nuove tecnologie e dei servizi petroliferi, e continuerà a esserlo in futuro, attivando anche un tutoraggio di affiancamento istituzionale nello sviluppo dei nuovi investimenti già in corso di programmazione. Urso ha informato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, della nuova iniziativa del Ministero che risponde anche alle sollecitazioni dei sindacati.
Corigliano-Rossano, il 24 ottobre Consiglio su Baker Hughes