VILLAPIANA (CS) – L’attenzione resta alta: i numerosi atti intimidatori, che hanno interessato i cantieri relativi ai lavori di ammodernamento della strada statale 106, precisamente il terzo megalotto Sibari-Roseto Capo Spulico, hanno fatto sì che lo Stato si concentrasse in maniera particolare su quella che è divenuta un avere propria emergenza.
Non sono mancate, nella scorsa settimana, ma anche recentemente, visite istituzionali organizzate per dare segnali chiari, improntati alla legalità, ma anche per tenere accesi i riflettori sulla vicenda e, più in generale, sulla questione criminalità nella sibaritide.
Ha fatto sentire la sua presenza il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, che ha disposto un aumento dei controlli nella zona del terzo mega lotto. Più uomini e mezzi, quindi, a sorvegliare l’area.
Chi non ha fatto mancare, poi, il suo contributo è stato il questore di Cosenza Michele Maria Spina, che, più volte, si è recato sul posto. Ricordiamo, inoltre, che lo stesso questore lascerà a breve la provincia bruzia, ma anche il suo successore, Giuseppe Cannizzaro, certamente dovrà riservare alla vicenda la stessa attenzione.
Attenzioni che non sono mancate anche da parte del mondo della chiesa ed uno dei primi a recarsi nell’area ad inizio estate, dopo una serie di atti intimidatori, è stato il vescovo di Cassano, Monsignor Francesco Savino, che è anche vice presidente della CEI. In più occasioni il presule ha mostrato vicinanza ai responsabili del cantiere, alla ditta e a tutti i lavoratori
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