Montalto: concordato ‘Villa Sorriso’, ex lavoratori «abbiamo una dignità, basta rinvii»

Gli ex lavoratori e ex lavoratrici di Villa Sorriso contro il gruppo Morrone «i tempi della giustizia non sono a favore dei giusti»

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MONTALTO UFFUGO (CS) –  “Siamo gli ex lavoratori e le ex lavoratrici di Villa Sorriso S.R.L. e a distanza di due anni dalla richiesta di concordato cordato preventivo presentata dall’azienda, abbiamo constatato sulla nostra pelle che i tempi della giustizia non sono a favore dei giusti e che, il gruppo Morrone, cade sempre in piedi”.

Inizia così la missiva degli ex dipendenti della struttura che si occupa di supporto ad anziani autosufficienti: “A marzo 2022 arriva il nostro licenziamento collettivo, calcolato nei tempi e voluto prima di procedere con la richiesta di concordato preventivo da parte della Villa Sorriso S.R.L., poiché non avrebbe potuto licenziarci in fase di concordato. La richiesta di concordato preventivo ci ha bloccati in tutte le procedure di impugnazione, sia per l’eventuale reintegro a lavoro tanto per le ingiunzioni di pagamento”.

Abbiamo prestato servizio per anni per la famiglia Morrone, andando incontro a molte delle ‘esigenze aziendali‘ se così possono essere definite le minacce, gli stipendi arretrati e la richiesta di lasciare il TFR in azienda, mai pagato a nessuno di noi. Sappiamo che in questi mesi è stato violato il concordato, ma nessuno dice niente. Tra fine gennaio e inizio febbraio ci siamo mobilitati fino ad essere ricevuti dalla giudice Savaglio e a seguito dell’audizione con la giudice che segue il procedimento ci venne garantito che, entro fine marzo 2024, sarebbe arrivata una decisione: il concordato sarebbe stato accolto o rigettato”.

Rinvii per i lavoratori e accreditamenti per Villa Sorriso

“Da lì arriva aprile, poi una proroga di trenta giorni, poi un’altra ed ora ancora è stato chiesto di attendere ulteriori quindici giorni. Per cosa? Non si sa. Noi ex lavoratori e lavoratrici, in buona parte, non abbiamo trovato un altro impiego, siamo avanti con l’età ed avanziamo due mensilità più una grossa somma per il TFR, che ci darebbe respiro permettendoci di investire sulla nostra formazione per un re-inserimento nel “mercato del lavoro”. La Naspi non la percepiamo più da tempo e qui nessun si interroga sulla strategia del gruppo Morrone e sulla nostre esigenze”.

“In questa fase – scrivono gli ex lavoratori – Morrone ha continuato a ricevere migliaia di euro per l’accreditamento con l’azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ha provveduto a ristrutturare Villa Sorriso esternamente e internamente, ha esternalizzato servizi e mentre ha congelato circa mezzo milione di debiti, creati con discernimento, ha incassato in maniera pulita, procacciandosi nuove posizioni all’interno della politica regionale e addirittura tramite Luciana De Francesco, moglie di Luca Morrone, adesso punta anche elle elezioni europee. L’impunità della quale godono questi notabili – incalzano i lavoratori – non ci distoglie dalla nostra voglia di riscatto; abbiamo una dignità e soprattutto abbiamo ragione. A distanza di due anni e dopo esser stati licenziati in tronco senza stipendio e senza TFR riteniamo che i tempi siano più che maturi e non intendiamo attendere oltre. Ci mobiliteremo affinché ci sia una sentenza e subito. Il gruppo Morrone continuerà sicuramente la sua strada politico-imprenditoriale, fatta di accordi, vendite all’asta, sfruttamento e malaffare, noi, dal canto nostro, sappiamo bene chi sono e non ci fermeremo”.

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