COSENZA – Non sono numeri particolarmente incoraggianti quelli relativi all’imprenditoria femminile in Italia. Nello stivale, infatti, il rapporto fra impresa e donne non è certamente fra i migliori. Una dimostrazione arriva dai dati: nel nostro paese solo il 22% delle imprese sono femminili. Il dato cresce, anche se non di molto, nel mezzogiorno e le cose migliorano, nello specifico, nella provincia di Cosenza che fa registrare un 23,6%.
“Quelle femminili – ha detto Anna Gallo, presidente del Comitato imprenditoria femminile – sono imprese piccole ed a bassa remunerazione anche se i titoli i studio delle imprenditrice e delle dipendenti sono medio alti. Cosenza ha un dato in crescita ed i settori sono i servizi, le attività di cura, il commercio e l’agricoltura. Ma c’è anche grande attenzione per la digitalizzazione e per il green“.
Una situazione comunque migliorabile e per questo la Camera di Commercio di Cosenza ha organizzato un incontro per parlare di imprenditoria femminile e delle sue opportunità. Allo stesso ente camerale è stato riconosciuto, in tal senso, un lavoro che va avanti da anni.
“Su questi temi – ha detto Tiziana Pompei, vice segretario generale di Unioncamere – sono state fatte tante cose e dai dati viene fuori che la crescita delle imprese femminili in Calabria è più importante rispetto al resto d’Italia. Nella provincia di Cosenza, poi, fa registrare un +0.9%, mentre a livello nazionale diminuisce dello 0,9%. Questo significa che è stato fatto un buon lavoro, soprattutto dalla Camera di Commercio, che ha investito su questo con tanti progetti. A partire dalle iniziative del Comitato per l’imprenditoria femminile, che ha lavorato per supportare la nascita delle nuove imprese, ma anche per il consolidamento delle esistenti”.