COSENZA – Orfano di madre da più di un anno, costretto a vivere con un padre presunto pedofilo.
Una realtà triste e raccapricciante quella che emerge dalle indagini della Procura della Repubblica di Cosenza mosse nei confronti di un insospettabile impiegato 45enne. L’uomo risulta essere accusato di violenza sessuale aggravata e abusi su minore perpetrati nei confronti del figlio di sei anni. Un’accusa per la quale il vedovo continua a dichiararsi innocente, negando ogni tipo di implicazione nelle ferite sospette riscontrate sul corpo di suo figlio. A far scattare l’allarme pedofilia erano stati i sanitari dell’Annunziata preoccupati dalle lesioni che il piccolo riportava nella zona anale. La giustificazione del genitore a quegli ematomi ed escoriazioni è stata e continua ad essere, dopo l’interrogatorio, una violenta caduta in bagno su un portasapone. Ma per il perito nominato dal procuratore Granieri, Maria Grazia Lavorato, pare non si tratti affatto di un banale incidente domestico.
Nella relazione preliminare il medico legale sembra abbia sondato i dubbi posti dai sanitari del reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Cosenza, dove attualmente il bimbo è ricoverato. Le lesioni sarebbero riconducibili ad uno o più stupri. Domenica, il giorno in cui sarebbe avvenuta la caduta, in casa con il padre che lo avrebbe poi accompagnato al Pronto Scoccorso, ci sarebbero stati anche i nonni, ma ad ora l’unico indagato risulta essere il padre. Nei suoi confronti, però, non è ancora stata applicata alcuna misura cautelare nè l’interdizione dall’esercizio della patria potestà nonostante alla luce dei nuovi rilievi la sua posizione si sia ulteriormente aggravata. Il tenente Passaquieti che sta coordinando le indagini assicura che “in breve tempo dovremmo chiudere il caso, stiamo solo raccogliendo le ultime prove per essere sicuri al 100% di ciò che andremo a fare”.