ROTA GRECA (CS) – Avvelenato e ucciso con metaldeide, veleno utilizzato contro le lumache ed altamente tossico per gli animali. Balù è stato portato in condizioni disperate in una clinica veterinaria ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. E’ morto dopo una dolora e straziante agonia. I proprietari dell’azienda e dell’esemplare di Maremmano si sono rivolti ai carabinieri per tentare di capire chi abbia potuto compiere questo deprecabile gesto. Il proprietario di Balù non riesce a farsene una ragione. Il cane di soli 4 mesi, era stato portato il 3 maggio scorso in clinica, e subito avrebbe mostrato i segni di avvelenamento da lumachicida. Purtroppo nonostante il ricovero il Maremmano è deceduto per “avvelenamento da sospetta Metaldeide con elevata sintomatologia neurologica”.
Il proprietario del cane ha un’azienda agricola a Rota Greca che racconta lo straziante episodio: “alle ore 7.00 circa di martedì 3 maggio, mi sono recato nella mia azienda, come tutte le mattine, e mi sono accorto che uno dei miei tre cani aveva degli spasmi, si muoveva in modo strano. Ho capito subito che qualcosa non andava. Preoccupato, l’ho portato in una clinica veterinaria ed il personale sanitario si è accorto subito delle gravi condizioni del cane. Dopo aver fatto un prelievo di sangue hanno effettuato immediatamente una lavanda gastrica ma il mio cane è deceduto dopo circa due ore”.
“La sostanza utilizzata per l’avvelenamento, la Metaldeide, è un fitofarmaco usato in agricoltura per combattere le lumache che danneggiano in particolare le coltivazioni negli orti. La vendita di tale farmaco è autorizzata ai soli possessori di idoneo patentino, che saranno obbligati a mostrare in rispetto della normativa in questione. Ci tengo a precisare – racconta il proprietario di Balù – che i terreni confinanti ai miei non necessitano dell’uso di tale sostanza, essendo campi aperti, dunque mi chiedo chi possa aver acquistato tale sostanza e se l’ha fatto con la sola intenzione di avvelenare i miei cani”.
“Al rientro dalla clinica, dopo aver dato degna sepoltura al cucciolo, sono ritornato nei miei terreni, sperando di individuare tracce di tale medicinale. Probabilmente, la somministrazione dello stesso, sarà stato rilasciato all’interno della mia recinzione, occultandolo all’interno di bocconcini o polpette, che il cane ingenuamente ha ingerito. Si tratta solo di un’ipotesi, poiché dalla lavanda gastrica era emerso un alimento umido diverso da quello dato ai miei tre cuccioli la sera prima (croccantini), oltre ad una sostanza verdastra (il veleno rilasciato dal fitofarmaco). Ho poi verificato lo stato di salute degli altri due cani e, per fortuna, stavano bene”.
“Uno dei due, però, stranamente era senza collare già dalle 7.00 di mattina; credevo lo avesse perso, dunque non mi preoccupai più di tanto. Ripensando a tutto quello che era successo, però, mi sono insospettito. Come mai Nebbia era senza collare? Una strana coincidenza, nella stessa mattinata: un cane avvelenato, l’altro senza collare. Per togliermi il dubbio che lo avesse perso da qualche parte, mi sono messo a cercare ma senza risultato. L’accaduto è stato denunciato alla stazione dei carabinieri di competenza, la quale si preoccuperà di iniziare le dovute indagini del caso”.
Il precedente di Nuvola
“Il 22 dicembre 2021 – racconta – nel primo pomeriggio, mia sorella trovò privo di vita un altro cane maremmano, anch’esso regolarmente registrato, vaccinato e con microchip, un cucciolone di 1 anno circa e 43kg, di nome Nuvola. In quella circostanza, avendo lasciato personalmente, il cane in buona salute nelle ore mattutine, attribuii la sua morte ad un malore, così come precisarono sul suo certificato di morte: “Decesso avvenuto per arresto cardiaco”.
“Non avendo prove e avendo trovato il cucciolo già morto mi sono convinto che il tutto era avvenuto per morte naturale, anche se poteva sembrare un po’ strano. Dopo quello che è successo a Balù, mi viene da pensare che abbiano avvelenato anche Nuvola, e se così fosse, suppongo si tratti di azioni mirate alla mia persona e/o alla mia azienda, in quanto, nei dintorni della stessa, ci sono anche altri cani che vagano liberamente, ma a nessuno di loro è successo quello che è successo ai miei cuccioli”.