CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Era stato trovato in possesso di armi comuni da sparo durante un periodo di detenzione ai domiciliari, ma alla fine è stato prosciolto. È quanto ha stabilito il Tribunale di Castrovillari al termine della camera di consiglio, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Provino Meles, legale del pluripregiudicato C.M.G., al centro di un procedimento giudiziario per detenzione illegale di armi.
L’arresto, la detenzione domiciliare e le pistole
L’uomo, noto alle cronache per il suo presunto ruolo di organizzatore e capo di una banda armata responsabile di numerose rapine a istituti bancari in Emilia Romagna, fino al 2015, venne arrestato al termine di un pericoloso inseguimento da parte dei Carabinieri, conclusosi nel comune di Solarolo
Durante la detenzione domiciliare, a seguito di una perquisizione, furono rinvenute delle pistole, delle quali l’imputato non seppe giustificare la detenzione. Tuttavia, la difesa è riuscita a dimostrare in aula che la riconducibilità delle armi all’imputato non era certa, anche a causa del notevole lasso di tempo trascorso tra il fatto e la perquisizione. Il giudice ha quindi ritenuto insufficienti gli elementi per un rinvio a giudizio, decidendo per il proscioglimento dell’imputato. Un esito favorevole per la difesa, che ha fondato la sua linea su elementi di incertezza probatoria e su un’accurata analisi delle lacune investigative.