Si sgretola il lungomare di San Lucido. La paura dei cittadini e il ‘grave rischio inquinamento’

Una cinquantina di cittadini si sono rivolti ad un legale con il timore che, cedendo il muro, franerebbe a mare l’intero tratto fognario. Domani la prociv sarà sul posto

SAN LUCIDO – Dopo i nubifragi e le mareggiate dei giorni scorsi la situazione resta critica soprattutto sul Tirreno cosentino. San Lucido anche quest’anno deve fare i conti con l’erosione della costa e del lungomare. Stanchi e alquanto impauriti per la situazione drammatica in cui versa il litorale tirrenico, in modo particolare le abitazioni più vicine al lungomare sgretolato dal maltempo, un gruppo di cittadini che abita la zona marina, rivolgendosi al legale Vittorio Gallucci, ha scritto una missiva inviata alla protezione civile, Comune e alla Regione Calabria, per denunciare la pericolosità che anche dal punto di vista ambientale causerebbe il crollo completo del lungomare.

“Il lungomare di San Lucido non ha neanche un metro di spiaggia (non è un paradosso) e tale circostanza assume una gravità assoluta poiché la forza delle mareggiate sta distruggendo un’opera ciclopica, ovvero il muro di sostegno del lungomare, tutto in cemento armato, nonché il marciapiede e la strada, con grave rischio per l’incolumità del transito pubblico e di coloro che possono raggiungere le numerosi abitazioni solo percorrendo detta strada. Oltre ai proprietari che non vi abitano stabilmente, sono interessate famiglie residenti, con anziani e bambini che devono andare a scuola“.

Rischio grave inquinamento 

Preoccupa ancora di più il rischio di inquinamento ambientale. “Essendo il lungomare largo pochi metri, cadendo il muro, franerebbe a mare l’intero sottostante tratto fognario, a cui è collegato un intero paese (compreso Falconara), con disastro ambientale di proporzioni gigantesche. Le case saranno travolte dal mare e tale ulteriore disastro sarebbe conseguenza di una incuria indelebile, che deve riguardare non solo un povero Comune costiero, ma soprattutto anche la Protezione Civile e la Regione Calabria. Sono crollate tutte le discese a mare, nonostante fossero state costruite in cemento armato.

I danni che potranno coinvolgere anche vite umane, pretendono – si legge nella missiva – una presa di coscienza forte ed immediata, peraltro di facile attuazione. Nell’immediatezza dovrebbe essere ricostituita una barriera di massi (rimedio facile e di costi contenuti) e subito dopo adottati tutti quei rimedi, oramai noti a tutti perché messi in atto in altre località, per una duratura difesa del territorio costiero del Comune di San Lucido.

In mancanza di intervento,- si legge ancora nella missiva – codesti Enti saranno ritenuti responsabili dei danni ambientali subiti dalla collettività nonché di quelli provocati alle persone, alle proprietà immobiliari ed alle cose. Si chiede di conoscere entro il termine di giorni 30 da oggi, i nomi dei responsabili, sia della Regione Calabria che del Comune di San Lucido, del procedimento relativo alla soluzione del rischio per l’incolumità pubblica, conseguente al pericolo di distruzione dei muri di sostegno del lungomare, della strada e delle case”. Domani sarebbe previsto un sopralluogo della protezione civile Calabria.

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