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Rende: addio ai “santini”, la campagna elettorale viaggia a colpi di reel, post e Tik Tok

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Rende: addio ai “santini”, la campagna elettorale viaggia a colpi di reel, post e Tik Tok

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Tik Tok Candidati rende elezioni

RENDE – Restando nell’area urbana, ve li immaginereste Giacomo Mancini o Cecchino Principe che pubblicavano un video su Instagram? Oppure alle prese con un POV (Point Of View)? Più che “punti di vista”, è una questione di epoche. Il cambiamento sul piano locale è arrivato netto in questo 2025. A Rende, i candidati a sindaco si sono trasformati – forse loro malgrado – in provetti youtuber che utilizzano (o che provano a farlo) le nuove piattaforme diventate nuove “piazze” di ritrovo in maniera sempre più immersiva. Gli elettori quasi quasi non bisogna andarli a conoscere, perché è l’elettorato che trova chi votare, semplicemente scrollando sullo schermo del proprio smartphone.

I candidati hanno scoperto TikTok

Messa in archivio la voce di spesa che riguardava i santini, oggi le foto ufficiali degli aspiranti amministratori locali circolano a costo zero nell’immagine del profilo dei rispettivi account social, oltre che sulla grafica delle locandine che promuovono quotidianamente sul Web gli incontri elettorali. Pagine “istituzionali” e pubbliche spesso aperte ad hoc per esaltare l’avventura politica, come nel caso dei debuttanti e, quindi, in piena corsa non solo per la poltrona a palazzo ma anche per capitalizzare in poco tempo un buon numero di follower da tramutare in una vera fanbase.

Dimmi cosa pubblichi e ti dirò chi sei

La novità di questa tornata elettorale per le amministrative di Rende è, senza dubbio, la scoperta di TikTok che, nel caso di un veterano come Sandro Principe o di un professionista come Marco Ghionna, non può sganciarsi dalla coerenza di presentazione tout court, senza preamboli aggiuntivi. L’attività sui social nel caso di Principe predilige spezzoni di comizi, con rigore da leader e impostazione classica (soprattutto nell’oratoria).

A suo agio nel digitale è Marco Ghionna, ingegnere che scende in strada e parla alla gente reale ed alla gente virtuale direttamente tra i palazzi, esponendo la sua visione urbanistica con la chiarezza pacata di chi sta bevendo un bicchier d’acqua.

Il più giovane dei candidati a primo cittadino, il democrat Giovanni Bilotti, maneggia con sicurezza la narrazione tecnologica: per ragioni generazionali, lo contraddistinguono velocità e padronanza del mezzo che usa spesso e volentieri verso colui che considera il suo principale competitor, non il candidato del centrodestra Ghionna, bensì il candidato riformista e dunque di area, Sandro Principe. A quest’ultimo che si è negato ad un confronto televisivo, dedica persino dei reel smentendone alcune dichiarazioni programmatiche. Un po’ come fanno certi influencer contro questo o quell’argomento che va smontato (qualcuno direbbero asfaltato).

Lo stesso linguaggio di Bilotti, è palesemente rivolto ai millennial (quale lui è): “Mi chiamo Giovanni, sono un ingegnere, un attivista del territorio…”. Conoscendo bene lo strumento, Bilotti crea dibattito nei commenti e non è passato inosservato il suo fotomontaggio con le spade laser di Star Wars.

L’unica donna candidata a sindaco, Rossella Gallo, per il Movimento 5 Stelle e Sinistra, sui social dà conto della sua agenda in maniera cadenzata e lineare con video e fotogallery. Idem per l’indipendente Luciano Bonanno, molto appassionato di grafica e rendering.

I guizzi da influencer dei candidati consiglieri

Ma ad osare fino in fondo, ci sono loro: i candidati al Consiglio comunale. La fascia anagrafica dei giovanissimi che si cimentano per la prima volta con la politica, è quella che offre maggiori soddisfazioni agli utenti di TikTok ed Instagram con contenuti degni di nota (chissà se pure di voto). C’è l’aspirante amministratore comunale con i tatuaggi alle braccia bene in vista che, mentre scorre il ritornello di Tony Effe, “Damme ‘na mano…” (tradotto: dammi la preferenza), percorre la città mostrando il degrado urbano e suggerendo soluzioni. Ed ancora, c’è il non-sense di un candidato che si presenta con la pala da pizzaiolo ed un nome che non è il suo per poi chiarire come si chiama davvero e fare appello al 25 ed al 26 maggio quando a Rende si dovrà mettere una croce sulla scheda. Allora i follower non si peseranno coi click ma coi voti e l’equivalenza dei numeri dentro le urne, di norma, non coincide.

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