COSENZA – Il paesaggio rimane sempre unico e tra i più belli d’Italia, ma la neve resta la grande assente dall’Altopiano della Sila anche in queste festività natalizie. Nevica sempre meno, lo fa tardivamente e sempre più spesso alle alte quote. Qualche spolverata sulle cime più alte a inizio dicembre, poi più nulla, con uno scenario più autunnale che invernale. Sci, snowboard e slittini restano nei garage in attesa d tempi migliori. La mancanza sempre più evidente della neve sulle nostre montagne è un segnale tangibile del cambiamento climatico, che sta colpendo quasi tutti gli appennini e che porta a profonde implicazioni non solo per l’ecosistema montano, ma anche per l’economia delle località simbolo del turismo in Sila, come Camigliatello e Lorica. Anno dopo anno queste zone vedono sempre più dilatarsi i tempi dell’avvio della stagione invernale.
Niente neve in Sila, impianti pronti e in attesa
La mancata possibilità di poter effettuare sci alpino e di fondo comporta pesantissime ricadute su tutto l’indotto, a cominciare dal settore alberghiero. Prenotazioni crollate per le festività natalizie tamponate solo per la fine dell’anno, dove qualche turista in più ci sarà (soprattutto a Lorica per l’evento di Crotone) soprattutto nei ristoranti, ma lo scenario resta grigio. Impianti pronti ma fermi e sciatori che dovranno aspettare ancora. E si, perché le previsioni meteo non lasciano spiragli nemmeno nei primi giorni del nuovo anno.
Sempre meno neve in inverno
Come spiegato in un nostro approfondito articolo di qualche mese fa parliamo di una media di assenza del manto bianco oramai vicina ai 20 giorni, ma si arriva anche a 30/40 giorni di neve in meno in tutta la stagione invernale. In molte zone della Sila, dove un tempo la neve era una presenza costante da fine novembre e maggio, la sua assenza, proprio nel periodo invernale, rappresenta una preoccupazione sempre maggiore. Non solo per gli amanti degli sport invernali, ma anche per gli ecosistemi di montagna e per le popolazioni locali che dipendono dall’indotto turistico legato alla neve. Prendiamo l’esempio di Camigliatello Silano.
La stazione di risalita del Tasso si trova ad una quota di partenza di 1.300 metri. La cabinovia che si inerpica lungo il fianco di Monte Curcio raggiunge la vetta a quota 1.768 metri. Ebbene, Camigliatello, che rappresenta oramai una stazione sciistica di media montagna, rischia di avere sempre meno neve nei prossimi inverni o, come già accaduto negli ultimi anni di averla a fine gennaio e per circa un mese e mezzo. Inoltre, l’aumento delle temperature fa sciogliere la neve più rapidamente rispetto al passato, con conseguenze significative sulla distribuzione dell’acqua e sulla stabilità dei versanti montuosi.