SAN GIOVANNI IN FIORE (CS)- È arrivata questa mattina, dopo un’attesa lunga ben 47 anni, la tanto attesa inaugurazione della diga “Re di Sole”. La messa in esercizio è arrivata a distanza di ben 32 anni dalla conclusione dei lavori. Progettata alla fine degli anni ’50 per consentire l’approvvigionamento idrico di gran parte dei terreni agricoli della Sila, in particolare in località Serrisi, Germano ed Olivaro, ma anche per assicurare fornitura idrica dell’invaso per le popolazioni dell’Alto Crotonese, i l lavori di quella che poteva fino ad oggi essere definita un’incompiuta vennero completati alla fine degli anni ’80 ma la diga non entrò mai in funzione per problematiche che ne hanno impedito il completo utilizzo.
L’evento è stato presieduto non solo dal Sindaco Rosaria Succurro ma ha visto tra gli altri Gianluca Gallo, assessore all’agricoltura della Regione Calabria Katia Gentile, presidente della VI commissione del Consiglio regionale calabrese, Salvatore Gargiulo, presidente del Consorzio integrale di bonifica dei bacini meridionali del Cosentino, Sergio Sicoli, direttore della Direzione generale per le dighe calabresi, Giacomo Giovinazzo, dg del dipartimento regionale Agricoltura, Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, Paola Granata, presidente di Confagricoltura della provincia di Cosenza, e Luca Pignataro, presidente della Cia Calabria Nord.
«Si tratta – dichiara la sindaca Succurro – di un fatto storico di enorme importanza, considerata la desertificazione e la siccità del pianeta. Ora la diga assicura l’acqua agli agricoltori locali, che tra l’altro coltivano la patata Igp della Sila. Al territorio restituiamo un’opera pubblica che era stata abbandonata e dimenticata, con conseguente, grave danno per l’agricoltura e lo stesso servizio idrico comunale, dato il frequente utilizzo dell’acqua potabile per irrigazione». «Il risultato odierno si deve all’intenso lavoro di squadra tra il Consorzio di bonifica, la Regione Calabria guidata dal presidente Roberto Occhiuto, la Direzione generale per le dighe e il nostro Comune, a riprova – conclude Succurro – che volere è potere e che i problemi si possono sempre risolvere con la volontà e la collaborazione».