ROMA – E’ in corso la conferenza dei servizi a Roma per l’iter autorizzativo dell’appalto del 3° Macrolotto della famigerata ‘statale della morte’.
Ad incontrare le istituzioni coinvolte, tra cui ANAS e Ministero dell’Ambiente ,saranno tutti i sindaci dell’Alto Jonio cosentino. Tra questi spicca la figura di Antonello Ciminelli, sindaco di Amendolara, noto per aver impedito le trivellazioni nello Jonio da parte delle multinazionali del petrolio. Ciminelli pur ritenendo il progetto indispensabile per la messa in sicurezza della ss 106 lamenta gravi modifiche apportate da ANAS al progetto al fine di rendere più economico l’ammodernamento della statale jonica. “Oggi – afferma Ciminelli – chiederò che sia individuata una soluzione più adeguata per salvaguardare il territorio e l’ambiente. Non vogliamo che la realizzazione del 3° Macrolotto si trasformi in un compromesso a ribasso. La 106 è un’arteria essenziale per lo sviluppo e il turismo. Questi lavori sono indispensabili affinchè venga posta fine alla carneficina che da anni si consuma sulla statale 106 e all’isolamento delle comunità dell’alto Jonio cosentino. Dicono che non ci sono soldi per tutelare l’ambiente. La cifra per riportare il progetto alla fase iniziale in cui non era previsto un tale impatto negativo sul territorio è di circa 50 – 100 milioni di euro. Per il Mose di Venezia hanno aggiunto miliardi agli stanziamenti iniziali perché per la Calabria non si riescono a trovare altri fondi? La commissione impatto ambientale ha rilevato che i nostri scetticismi sono più che fondati. L’appalto prevedeva delle gallerie naturali che sono state ora sostitute tutte in gallerie artificiali che, a parte il massiccio uso di esplosivo necessario per crearle, saranno molto impattanti per l’ambiente. Poi c’è la questione dei viadotti di cui l’ANAS ha modificato l’altezza facendo lievitare in maniera esponenziale i costi di costruzione. Per noi la 106 è vitale, ma non può diventare fonte di ricatto. Non possiamo accettarlo”.