L’infermiere uccise l’ex cognata con un piede di porco mentre la donna era intenta a fare jogging a pochi metri da casa
CETRARO – 30 anni la pena richiesta dal pubblico ministero per Paolo Di Profio, l’infermiere 48enne, reo confesso dell’omicidio dell’ex cognata Annalisa Giordanelli nel gennaio del 2016, colpendola più volte con una spranga di ferro al capo, mentre faceva jogging a pochi metri da casa nel centro storico a Cetraro. Questa mattina la requisitoria del pm Cerchiara davanti alla Corte d’Assise di Cosenza, (presieduta dal giudice Giovanni Garofalo, a latere la collega Francesca De Vuono) non ha lasciato spazio ad alcun dubbio. La richiesta è della pena all’ergastolo aggravata dalla continuazione dell’uso dell’arma, diminuita per la richiesta del rito abbreviato.
Il 16 febbraio di un anno fa la Corte di Assise aveva accolto la richiesta del giudizio abbreviato condizionato dell’imputato rappresentato dagli avvocati Sabrina Mannarino e Giuseppe Fonte. Per gli inquirenti il quadro indiziario fu sin da subito chiaro anche in merito alla stessa confessione compiuta poi dal Di Profio sulla scorta di un momento di raptus perché lui riteneva l’ex cognata la causa della fine del suo matrimonio. Il medico avrebbe preso in carico le vicissitudini della sorella e appoggiandola nella sua decisione di separarsi dal marito. La vittima insieme al marito provvedeva anche al sostentamento dei nipoti. Da qui, l’ “odio” nato da parte del Di Profio nei confronti dell’ex cognata da portarlo a colpirla più volte con un piede di porco fino a determinarne la morte. La Corte ha fissato ulteriori due udienza in cui discuteranno le parti civili e la difesa. Nell’ultima udienza è prevista la sentenza. A rappresentare le parti civili per la moglie di Di Profio c’è l’avvocato Mimmo Bruno; Franz Caruso per il marito di Annalisa Giordanelli, Alfonso Munciguerra per la mamma di quest’ultima e Vito Caldiero per un’altra sorella della vittima