L’associazione culturale “Xenia”, con il patrocinio del Comune di Rende e dell’Assessorato alle Pari Opportunità, ha organizzato nei giorni scorsi, presso il Museo Civico di Rende, un convegno sul tema “Le signore calabresi dell’olio – esplorando stagioni, saperi e sapori”.
RENDE (CS) – Le imprenditrici di Confagricoltura Donna Calabria, autrici del format “Le signore dell’olio” si propongono di richiamare con questi eventi il mondo dei consumatori e degli addetti del settore su una nuova visione di fare olivicoltura. L’incontro, aperto dai saluti istituzionali del Sindaco di Rende, Marcello Manna, e dall’assessore alle Pari Opportunità di Rende, Marina Pasqua, è proseguito con l’intervento del Presidente dell’associazione culturale “Xenia”, Gabriella Coscarella, che ha introdotto il tema dei lavori.
Il convegno, secondo Coscarella, ha inteso portare avanti un’attenta riflessione sul talento delle donne imprenditrici calabresi che rappresentano una risorsa per lo sviluppo della Calabria e segnano anche una significativa presenza femminile in realtà dove sussiste ancora una maggioranza di imprenditori maschi. Gli organizzatori hanno voluto porre l’accento sull’olio extravergine d’oliva e sulle caratteristiche fisiche chimiche e ambientali della produzione dell’olio. È un evento divulgativo per far conoscere una realtà come quella calabrese che non è ancora sufficientemente valorizzata e stenta a decollare anche nel mercato nazionale, dove vi è un una vera e propria invasione di oli provenienti da produzione del nord e sud Italia e da paesi europei, come Spagna e Grecia, che riescono a fornire un prodotto competitivo e di basso costo.
Basterà quindi prestare ascolto alle imprenditrici coinvolte per capire che le produzioni olivicole calabresi esistono e sono anche di buonissima qualità. Il titolo dell’evento, infine, sta a significare che l’evento non si soffermerà solo sui “saperi” e sulle conoscenze ma anche sulla degustazione dei prodotti delle aziende partecipanti, per spiegare in maniera dettagliata quali sono le caratteristiche che devono ricercarsi in un buon olio extravergine.
È seguito l’intervento di Paola Granata, Vice Presidente Nazionale “Confagricoltura Donna” che ha spiegato come questi incontri sono un’occasione unica per portare le idee dell’Associazione e per illustrare il loro prodotto che risulta di assoluta eccellenza.
Granata ha anche posto l’accento sugli aspetti che al momento presentano delle evidenti negatività come la difficoltà dei giovani a entrare a pieno titolo nel mercato agricolo, al credito che non c’è, alle politiche italiane ed europee che lasciano spazio alla produzione estera che, pur non potendo competere con la produzione calabrese, costringe quest’ultima all’esportazione dell’olio per essere competitiva e redditiva sul mercato. Quello che allora le imprenditrici chiedono è una forte sinergia, una sorta di patto, con i consumatori per lasciare questi prodotti sul mercato italiano e permettere, di conseguenza, di sopravvivere alle quelle imprese agricole da sempre considerate come l’anello debole della catena produttiva e commerciale. E se è vero che la salute dei cittadini passa attraverso l’alimentazione, ha concluso Granata, il patto tra consumatori e produttori è necessario per il bene di tutti.
A seguire vi è stato l’intervento di Rita Bilotti, dell’azienda agricola “Rita Bilotti Serragiumenta” di Altomonte, che ha raccontato l’esperienza di un’azienda familiare da tempo passata alla conversione dei terreni con coltivazione biologica senza concimi chimici con tecniche non sempre facili o di poco costo e alle raccolte meccanizzate per abbattere i costi.
È intervenuta, poi, Maria Grazia Minisci, dell’azienda agricola “La Molazza” di Corigliano Calabro che si è dilungata sulle moderne tecniche di produzione di olio con basse temperature, della sua conservazione in silos raffreddati e di varie fase di travasi che offrono una produzione di qualità, salvando le innumerevoli e benefiche proprietà dell’olio extra vergine d’oliva che nulla hanno da invidiare ad altri oli prodotti in mercati esteri. Minisci ha poi precisato che lo sviluppo del nostro territorio passa per il miglioramento delle tecniche di produzione e in questo gli investimenti nei mercati esteri sono un valido esempio. In quest’ottica basta pensare alla Spagna dove i produttori sono molto più attivi di noi. Allora, ha concluso Minisci, l’olio extravergine ha bisogno di essere presentato e conosciuto con una comunicazione diretta con il consumatore come avviene in questi nostri incontri.
Mariangela Costantino, dell’omonima azienda di Maida, ha proseguito gli interventi richiamando la passione di carattere familiare che si tramanda da generazioni nella sua azienda. Con il tempo, poi, si è passati da una logica di produzione a quella della qualità, rimettendo così in discussione processi e organizzazione, attraverso l’autoproduzione dell’energia, l’affermarsi di un legame con il territorio, attraverso il raggiungimento della certificazione DOP della produzione con la varietà Carolea. Anche Mariangela Costantino ha confermato che bisognerà che i consumatori imparino a conoscere dal profumo e dal sapore l’olio extravergine di qualità. Si potrà allora portare valore alla produzione di olio extravergine come è avvenuto in questi ultimi decenni con il vino calabrese affinché il consumatore possa trovare sui banchi del proprio supermercato anche l’olio calabrese opportunamente valorizzato.
Lucia Talotta Torchia, consigliere Confagricoltura Donna Calabria e assaggiatrice professionista di olio per l’Oleificio Torchia di Tiriolo, ha spiegato, in conclusione della serata, quali debbano essere gli indici di qualità di un olio extravergine, come imparare a cogliere nell’assaggio dell’olio, da degustare con la stessa attenzione di un buon vino d’annata, il gusto fruttato, quello amaro e quello piccante, che contraddistinguono un’ottima produzione di olio extravergine.
Bisogna che tutti, secondo Torchia, si impegnino affinché le caratteristiche sensoriali dei nostri oli calabresi siano quanto più possibile conosciuti in ambito regionale, dove dall’altra parte esiste un forte e affermato legame tra l’olio extravergine e le più significative preparazioni gastronomiche calabresi.
A margine dell’incontro, infine, per passare dalle parole ai fatti, Lucia Talotta Torchia ha inviato tutti i presenti a una serie di degustazioni di campioni di olio, dopo aver fornito naturalmente le indicazioni e i corretti strumenti per riconoscere in un buon olio extravergine di oliva le giuste proprietà organolettiche relative alla qualità e alla sostenibilità.