Nel fine settimana, presso il mercatino dei GAS, Ex Officine FdC di Cosenza, si è svolta la 14^ Giornata nazionale “Mangiasano – Un tipico sano. Qualità dell’ambiente e qualità del cibo
COSENZA – L’evento organizzato dall’Associazione Verdi Ambienti e Società (VAS) e sostenuto dai GAS Cosenza, dal Panificio Cuti di Rogliano, dall’associazione “Il Seme che Cresce” e dal Club UNESCO di Cosenza, ha visto la partecipazione di Pino Boccia, coordinatore dell’Associazione VAS per Cosenza e Rende, Barbara Ciccarelli, biologa nutrizionista, Stefano Ammirato dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) di Cosenza e Walter Cricrì, Funzionario ARSAC, Coordinatore del progetto “I cercatori di pani”.
Nel suo intervento introduttivo Pino Boccia ha ricordato che l’associazione ambientalista VAS anche quest’anno, per la quattordicesima campagna “Mangio Sano”, vuole focalizzare la sua attenzione sul mangiare sano e corretto, con un’attenzione particolare verso il pane, l’alimento semplice ma fondamentale per la nostra alimentazione. Maggiore attenzione in particolare andrà data alla lettura delle etichette con l’indicazione dei prodotti utilizzati per la preparazione del pane. Boccia ha poi introdotto Stefano Ammirato, responsabile dei GAS di Cosenza, che ha parlato dell’importanza del bio-mercatino per l’ambiente. Pino Boccia ha successivamente presentato la dottoressa Barbara Ciccarelli, biologa nutrizionista che ha spiegato quale tipi di pane possono coniugarsi con una dieta sana.
Ultimo intervento quello di Walter Cricrì, Coordinatore del progetto “I cercatori di pani”, che ha illustrato le attività che svolge l’INAP (Istituto Nazionale Assaggiatori Pani). “C’è un ‘interesse crescente per il prodotto pane, ha spiegato Cricrì, che fa parte di una tradizione che nei decenni scorsi ha rischiato di essere trascurata a favore di produzioni industriali con caratteristiche commerciali di successo ma di scarsa qualità dei componenti e delle caratteristiche peculiari del pane stesso”. Questa tendenza pare che si sia invertita e non sono pochi i panificatori tradizionali che sono tornati all’uso della lievitazione naturale,della fermentazione di acqua e farina e all’utilizzo di farine biologiche non raffinate, con il risultato di un prodotto finale che non si spreca, può essere conservato più a lungo e si riappropria di antichi odori e sapori.
L’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) da tempo ha dato spazio e mezzi su di un progetto particolarmente innovativo nel settore cerealicolo-panario che ha permesso di formare un certo numero di “specialisti del pane”. Questi dovranno occuparsi anche di tutela, promozione e valorizzazione del settore panario nelle varie zone di produzione regionali che si diversificano anche per zone di produzione, tecnologia produttiva e materie prime utilizzate. Esiste, infatti, in Calabria, soprattutto nei centri piccoli ancora una notevole tradizione panaria, non del tutto contaminata da prodotti commerciali di scarsa qualità. A questo riguardo al termine del dibattito c’è stata una degustazione di alcuni tipi di pane prodotti nel territorio, in particolare il pane prodotto a Lamezia Terme da Giovanni Foliero, a Decollatura da Giuseppe Molinaro e a San Marco Argentano da Luigi Mazzei, titolare anche dell’azienda agricola “Il Mancino”. Non sono mancati, infine, i prodotti da forno del panificio Cuti che, nel corso dell’assaggio, sono stati messi a confronto con i pani prodotti nei grandi supermercati, risultati di scarsa qualità e poca trasparenza nell’indicazione delle materie prime utilizzate.