Dopo l’ultimo crollo a Cosenza Vecchia si torna a togliere le macerie

Ancora lavori in corso in via Gaeta. Numerose famiglie del centro storico di Cosenza minacciate dai crolli, costrette a vivere tra stabili pericolanti.

 

COSENZA – “Dopo un anno e mezzo di pressioni costanti sull’amministrazione comunale finalmente riprendono i lavori per la rimozione delle macerie di via Gaeta. C’è voluto l’ennesimo crollo per far si che l’urgenza diventasse realmente tale. Un anno e mezzo di denuncie e pressioni fatte pressoché in solitudine. Tutti quelli che oggi si (auto) attribuiscono meriti non li abbiamo mai visti. Rimaniamo quindi esterrefatti e schifati dagli altarini sui quali si stanno ergendo i vari Guccione, Morcavallo, De Cicco e company. Qualcuno forse – scrive il Comitato di quartiere Piazza Piccola in una nota – faceva parte del codazzo del governatore regionale durante la passeggiata turistica della scorsa estate quando, da Oliverio alla Bruno Bossio, annunciavano miracoli per il Centro storico salvo poi mancare (colpevolmente) al tavolo del piano Junkers a Bruxelles, perdendo quelle preziose risorse con le quali si sarebbero potuti implementare processi reali di recupero delle strutture a rischio. Qualcun altro si sarà fatto un selfie elettorale in qualche vicolo suggestivo. Ma non è con una pagina facebook, un aggiornamento di stato o un comunicato stampa che il Centro storico si salverà dal degrado e dall’abbandono. E non saranno nemmeno le iniziative da red carpet a restituirgli decoro, dignità e soprattutto sicurezza ai suoi abitanti.

 

È dal 1975 che questi palazzi sono stati decretati pericolanti dai vigili del fuoco e le “famiglie” che si sono succedute nell’amministrazione della città, sempre le stesse, quasi per lascito divino, si sono limitate a speculare sul recupero del centro storico. Qualche operazione di facciata durante la “minna europea” Urban I e II (ma in quel periodo la mucca da mungere era bella grassa quindi qualche briciola la si poteva lasciare nel quartiere) e poi il nulla. Finita l’epoca delle vacche grasse è cominciato il declino, in un clima di totale disinteresse da parte della politica sia di maggioranza che di opposizione che si è avvicendata in questi lunghi 40 anni. Il consiglio comunale sul centro storico per noi è l’ennesima farsa messa in campo da chi sta saccheggiando questa città, questa regione e le nostre vite da 40 anni, speculando su tutto quanto fosse possibile, relegando la nostra terra a fanalino di coda dal welfare allo sviluppo. Ogni anno la nostra regione manda indietro (o nemmeno richiede) fondi alla comunità europea perché incapaci di programmare interventi utili al territorio. O forse richiedono e usano solo quelli che si possono spendere sotto le voci “consulenze”, “studi di fattibilità” e similari che poi rimangono scatole vuote. Dovrebbero solo vergognarsi, trasversalmente, e dimettersi. Ritirarsi a vita privata perché la cura e l’amministrazione della cosa pubblica non è “cosa loro”.

 

L’intervento odierno dell’amministrazione arriva dopo un anno e mezzo di pressioni varie: assemblee pubbliche, blocchi stradali, giornate ecologiche, comunicati stampa, “irruzioni e incursioni” in varie manifestazioni per portare all’attenzione degli amministratori e della cittadinanza le condizioni di pericolo in cui si è costretti a vivere. Siamo stati finanche accusati dalla protezione civile di procurare allarmi gratuiti nei residenti perché la situazione non era così grave come invece noi prospettavamo. Ma la situazione, così come è emerso nella mappatura che abbiamo realizzato a costo zero (questo a dimostrazione che per fare le cose non servono milioni di euro in consulenti altisonanti) grazie all’impegno del geologo Saverio Greco, è molto più grave di quel che si pensa. Da mesi chiediamo un tavolo permanente sul centro storico che affronti le diverse criticità, ma se non ci fosse stato l’ennesimo crollo neanche i lavori sarebbero ripresi. Non dobbiamo ringraziare nessuno, stanno facendo il loro dovere.
 

D’altra parte troviamo vergognoso che vengano reperiti milioni di euro per organizzare una “caccia al tesoro” e non ci sia la stessa solerzia e determinazione nel voler salvaguardare il centro storico. L’alto profilo professionale dell’assessore Sgarbi lasciava sperare un interesse storico, artistico e culturale da parte dell’amministrazione verso il suo centro storico che andasse oltre al recupero del Castello e ad una caccia al tesoro che, condivisibile o meno, è sicuramente secondaria rispetto alle priorità della Città Vecchia. Lunedì 17, alle 18.00, ci sarà la prosecuzione dell’assemblea di quartiere, presso la Casa delle Culture di Corso Telesio, consapevoli che solo la “sollevazione di ognuno di noi si introduce nella storia e le trasmette il suo soffio vitale””. Una citazione di Foucault con cui il Comitato di quartiere Piazza Piccola invita l’intera cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico.

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