NAPOLI – “Verità e giustizia”: è quello che chiede la famiglia di Cristina Frazzica, la 30enne originaria di Taurianova travolta da un’imbarcazione al largo di Posillipo, mentre si trovava su un kayak insieme a un amico, nel giorno in cui si è svolta l’autopsia sul corpo della giovane e sono cominciati gli accertamenti tecnici sull’imbarcazione dell’avvocato accusato di averla travolta e sullo stesso kayak.
“È prematuro dire qualcosa in merito agli accertamenti disposti oggi dalla Procura”, dichiara Giuseppe Vacca, di Giesse Risarciemnto Danni, la società cui si è rivolta la famiglia Frazzica per tutelare i propri interessi. “Noi li abbiamo seguiti, tramite il nostro legale fiduciario Gianluca Giordano e i nostri periti, il medico legale Maurizio Saliva per l’esame autoptico, l’ingegner Gianluca Biocca per l’accertamento sulle imbarcazioni, e continueremo a tener monitorato il lavoro della magistratura su cui riponiamo la massima fiducia”. “Per la famiglia, che chiede a gran voce rispetto per il dolore che sta vivendo e soprattutto tempo – conclude Vacca – è stata una giornata difficilissima dal punto di vista umano e non se la sente, ovviamente, di rilasciare dichiarazioni, se non due parole: verità e giustizia. Ora lasciamo lavorare gli inquirenti”.