Il consueto aggiornamento dei dati forniti dalle Regioni e comunicati dalla Protezione Civile. Da ieri 133 nuovi decessi, per un totale di 366, e 1326 contagiati in più per un totale di oltre 6mila positivi e ben 7375 casi in totale. In Calabria sono 9 in totale i pazienti risultati positivi al Covid-19
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COSENZA – Consueto bilancio giornaliero con i dati del contagio in Italia fornito dalla Protezione Civile e comunicato dal capo della protezione civile e commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli che ha aperto la conferenza con il numero dei guariti che sono 33 in più rispetto a ieri per un totale di 622. Ci sono purtroppo 133 nuovi decessi da ieri a oggi per un totale di 366 persone morte (113 Lombardia, 8 Emilia, 1 nelle Marche, 5 nel Veneto, 2 nel Lazio, 2 in Liguria, 1 in Puglia, 1 Friuli). Il numero dei pazienti positivi è di 6387 con un incremento rispetto a ieri di 1326 persone e un totale di casi di 7375.
Dei positivi 2180 sono in isolamento domiciliare, 3557 sono ricoverati negli ospedali e 650 sono in terapia intensiva e sub-intensiva. Borrelli ha sottolineato che dal 12 di marzo saranno potenziate le mascherine chirurgiche per un totale di 12 milioni di pezzi e prosegue la ricerca di mascherine FFp2 che si aggiungeranno ai 3 milioni di pezzi già ordinate. In arrivo anche tute, guanti e occhialini e maschere FFP3. Sono in arrivo anche i 5 milioni di respiratori polmonari e da domani arriveranno già 300 pezzi per le regioni del nord maggiormente in sofferenza. La Lombardia si conferma la regione di gran lunga più colpita dall’epidemia di Covid-19 considerando che dei 366 deceduti totali con coronavirus in Italia 267 sono nella sola Lombardia, pari al 72,9% del totale. “In alcune aree del Paese è evidente che c’è una circolazione sostenuta locale che è un elemento critico e va quindi contenuto. Le misure sono state adottate proprio in questa logica”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro che ha aggiunto che “la crescita ridotta nelle vecchie zone rosse, come Vo’ o Casalpusterlengo conferma che il sistema di contenimento ha funzionato. In alcune zone della Lombardia e in altre provincie c’è stata invece una crescita di nuovi casi e le nuove misure sono state adottate per questo. Nella fascia d’età delle vittime di coronavirus non ci sono variazioni significative, si tratta sempre di pazienti piuttosto anziani, il 60% ultraottantenni, la quasi totalità sopra 70 anni, con presenza di più patologie croniche, ma che rispetto alla loro fascia d’età hanno una mortalità più bassa rispetto ai dati disponibili, quelli cinesi. Anche i più giovani sono chiamati a proteggere gli anziani. Sono persone fragili già per l’età e per le patologie – ha concluso Brusaferro – un’eventuale infezione aggrava questo quadro“.
In Calabria salgono a 9 i contagiati
Con la coppia di Tarsia residente a Rende, quella di Filandari nel vibonese e il paziente di Corigliano – Rossano trasferito all’Annunziata di Cosenza, salgono a nove i contagiati da coronavirus nella nostra regione (5 ospedalizzati e 4 in isolamento domiciliare). Dopo i tre del cosentino l’ultima a risultare positiva ai tamponi, come detto, è la coppia del vibonese già posta in autoisolamento e risultata positiva al primo tampone effettuato dal servizio prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia. Per tutti e 5 i casi di ieri si attendono ovviamente i risultati dell’Istituto Superiore di Sanità. Le loro condizioni cliniche non destano particolari preoccupazioni anche se l’uomo è stato ricoverato in ospedale. Anche in questo caso, come per i primi 4 positivi della scorsa settimana, si tratterebbe di contagi al Covid-19 provenienti dai focolai nel Nord Italia. Il totale dei tamponi effettuato nella nostra regione è di 113.
Salta il consiglio regionale di domani
Questa mattina è pervenuta al presidente uscente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, la lettera con la quale la presidente della Regione, Jole Santelli, ha chiesto la sconvocazione dei lavori della prima seduta dell’XI legislatura, già previsti per domani, lunedì 9 marzo. Nella missiva, la governatrice rammenta “l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus anche in Calabria e l’adozione di nuove misure restrittive da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, con decreto di cui è attesa la pubblicazione in Gazzetta ufficiale”. La scelta del rinvio – si legge nella lettera – è stata condivisa anche con “il leader delle opposizioni Pippo Callipo, oltre che con i gruppi consiliari e le forze politiche”. Alla luce della situazione complessiva, è stata pertanto disposta la sconvocazione della seduta, con comunicazione urgente del Settore Segreteria Assemblea a tutti i consiglieri eletti. Ai fini della nuova calendarizzazione dei lavori, si terrà conto, d’intesa con la Presidenza della Regione, degli sviluppi dell’emergenza sanitaria in atto, nonché dei provvedimenti e delle raccomandazioni delle competenti autorità.
Ordinanza delle regioni del Sud e quarantena obbligatoria
Nonostante gli inviti e gli appelli, sono state tantissime le persone che hanno deciso di lasciare il nord Italia dopo il decreto del Governo che ha istituito nuove zone rosse. Un emigrazione al contrario, una vera bomba sanitaria che rischia di mandare in tilt il già difficile sistema sanitario del Sud. Per questo i vari governatori nella giornata di oggi hanno emesso delle ordinanze per la quarantena obbligatoria per chiunque arrivi dal Nord: a prendere questa posizione Sicilia, Calabria (Qui l’ordinanza della Santelli), Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata. Anche il Lazio ha firmato un’ordinanza che impone la sorveglianza per chi arriva dalle ‘zone rosse’ con l’obbligo di comunicazione al numero verde e di permanenza domiciliare. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, promette “un pugno duro rispetto ad atteggiamenti che non sono tollerabili. Per esempio persone che risultano positive che se ne vanno in giro. Io – sottolinea Speranza – sono perché le istituzioni abbiamo un pugno molto duro. Il virus non è uno scherzo. Abbiamo bisogno di comportamenti corretti dappertutto“. Il governo è a lavoro per chiarire ogni dubbio interpretativo legato al Dpcm firmato dal premier Conte e pubblicato il Gazzetta Ufficiale. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in quanto autorità nazionale di pubblica sicurezza, sta lavorando ad una direttiva ai prefetti “per dare attuazione uniforme e coordinata delle disposizioni del Dpcm” con le misure per il contenimento del Coronavirus “che investono profili di ordine e sicurezza pubblica”.
Alitalia a partire da domani, lunedì 9 marzo, sospenderà l’attività su Milano Malpensa. Lo si legge in una nota della compagnia aerea secondo cui l’attività sarà sospesa dopo l’arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40. Da Milano Linate verranno operati “solo collegamenti nazionali, con una riduzione di frequenze sulle rotte servite, mentre le destinazioni internazionali saranno raggiungibili con i voli via Roma”. Lo si legge in una nota secondo cui “da Venezia la compagnia continuerà ad operare con un numero minore di frequenze i collegamenti da/per Roma”.
Confermato il libero trasporto delle merci
Confermato dagli organi competenti interpellati che le “comprovate esigenze lavorative” del Dpcm non determinano assolutamente il blocco delle attività produttive, delle attività lavorative, né tantomeno il blocco dei trasporti e della circolazione delle merci da e per le zone di contenimento“. A comunicarlo è Filiera Italia in relazione al Dpcm approvato questa notte, in vigore da oggi fino al 3 aprile e relativo al Coronavirus, provvedimento che non allarga la zona rossa e riguarda la Lombardia e 14 province tra Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Marche con misure di restrizione più severe a carattere nazionale. L’organizzazione sottolinea che “i chiarimenti da loro sollecitati scongiurano il blocco totale del Paese che altrimenti si sarebbe verificato e sono stati oggetto anche di una apposita nota di chiarimento disponibile sul sito della Farnesina”. “Le imprese dislocate nelle aree di contenimento del virus possono svolgere pertanto – commenta il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia – le normali attività e i lavoratori, anche se provenienti da zone esterne a tali aree, possono regolarmente recarsi al lavoro, salvo naturalmente gli obblighi di dimora e gli altri eventuali provvedimenti di tipo sanitario per coloro sottoposti a misure di prevenzione dell’infezione da Coronavirus”.Il consigliere delegato Scordamaglia aggiunge che “l’emergenza cresce sempre più in termini di effetti economici e non può più essere affrontata con risorse in deficit solo del nostro Paese, per il quale servono aiuti ben superiori ai 7,5 miliardi previsti”. I fondi per l’emergenza – si sostiene – devono essere stanziati a livello europeo con l’emissione titoli di debito pubblico.