CASSANO ALLO JONIO (CS) – Ben 20mila persone hanno affollato il Parco Archeologico di Sibari. L’edizione calabrese del Vinitaly and the City, secondo gli organizzatori, è andata oltre le aspettative. Migliaia di avventori provenienti perlopiù dalla provincia di Cosenza, hanno affollato gli stand degustando vini, distillati e tipicità nostrane senza lasciarsi intimorire dai tempi di attesa delle inevitabili code. I più curiosi hanno sfruttato il servizio navetta per visitare anche il Museo della Sibaritide prima di approdare alla kermesse allestita a ridosso degli scavi archeologici che fungevano da cornice all’evento. Una tre giorni entusiasmante per i circa 90 espositori che hanno promosso le proprie produzioni illustrandone le qualità ai partecipanti e ai 15 buyer nazionali e europei.
I numeri del Vinitaly and the City
Da una stima forfettaria sembrerebbe che l’evento abbia movimentato un volume d’affari di circa un milione di euro. Per gli incassi si attendono però ancora le comunicazioni ufficiali di Verona Fiere. I costi si aggirano invece sui 600mila euro e alcune voci di spesa (come quella relativa alla comunicazione) prevedono servizi che saranno utilizzati anche nei prossimi mesi. La Regione Calabria ha finanziato l’evento con 400mila euro e nonostante la manifestazione sia stata organizzata in meno di due mesi il risultato appare positivo per l’immagine del comparto vitivinicolo calabrese. Ad essere impiegato tra stand, parcheggi, spazi divulgativi un piccolo esercito di circa 400 addetti inclusi i sommelier, quest’ultimi pagati più o meno 150 euro al giorno.
Tra le voci di bilancio che hanno più pesato sul budget del Vinitaly and the City vi sono il noleggio dal 30 agosto al 1° settembre di gruppi elettrogeni, i cablaggi, l’impianto elettrico e la filodiffusione per un totale di 130mila euro. Una cifra simile è stata spesa per il servizio di allestimento, disallestimento degli spazi espositivi e noleggio arredi che dopo meno di 12 ore dalla chiusura dell’evento erano stati quasi tutti smantellati consentendo il ritorno alla fruizione del Parco Archeologico del Cavallo.
L’entusiasmo del commissario Arsac Caligiuri
“Siamo davvero soddisfatti – afferma Fulvia Caligiuri il commissario Arsac ente promotore dell’evento – siamo riusciti a unire sviluppo turistico, culturale, archeologico e agroalimentare. Non abbiamo ancora i dati definitivi, ma con il prezzo del biglietto non si copriranno mai i costi dell’organizzazione di un evento di tale portata dove è stato investito molto nel piano di sicurezza, si è garantita la tutela degli scavi archeologici, ma anche l’efficienza delle celle frigorifere e dei servizi di pulizia. Quello che riceveremo sugli incassi da Veronafiere verrà investito per liquidare i fornitori. Ciò che ci gratifica è l’essere riusciti ad ampliare il ventaglio dei potenziali clienti delle realtà che rappresentano l’eccellenza del settore vitivinicolo calabrese”.