Falsetta, Presidente dell’Associazione Bene Comune Calabria, denuncia la mancata corrispondenza dello stipendio, da ben quattro anni, nei confronti di un professionista di cui si avvale il Comune di Luzzi
LUZZI (CS) – L’associazione Bene Comune Calabria si scaglia contro l’amministrazione comunale di Luzzi, denunciando la mancanza da quattro anni, delle dovute spettanze, nei confronti di un professionista di cui si avvale lo stesso comune.
“Un’indecenza amministrativa e sociale quella perpetrata dal Comune di Luzzi nei riguardi di un professionista, che, ancora oggi, dopo ben quattro anni e con “tanto di delibere”, attende la soddisfazione del suo credito, derivante da prestazione d’opera professionale. Una vicenda che potrebbe far presagire un’ipotesi di indebito arricchimento nell’esecuzione d’opera professionale in favore della pubblica amministrazione.”
E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Avv. Filomena Falsetta, Presidente dell’Associazione Bene Comune Calabria.
“Il tecnico era stato incaricato, nell’anno 2011, su autorizzazione della Regione Calabria, dell’esperimento delle procedure di verifica e di riordino dei terreni gravati da usi civici di proprietà del Comune medesimo, con oneri a totale carico del Comune di Luzzi.
L’autorizzazione della Regione seguiva alla richiesta del Sindaco di Luzzi Manfredo Tedesco di consentire il supporto del perito in questione nella ricognizione degli usi civici insistenti sul territorio medesimo, al fine di un riordino patrimoniale, di recupero di terreni per finalità prevalenti di interesse pubblico e di dismissione terreni – usi civici laddove non funzionali all’interesse pubblico anche per acquisizione risorse economico finanziarie, sottolineandone, nel contempo, la massima urgenza.
Pertanto, il perito incaricato, dopo aver svolto il proprio mandato con assoluta diligenza e adeguandosi pienamente alla natura dell’attività esercitata, provvedeva a trasmettere perizia vertente sulla ricognizione generale e sul riordino dei terreni gravati da usi civici al Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione della Regione Calabria, che, a sua volta, procedeva all’inoltro al Comune di Luzzi degli atti, dei verbali e delle relazioni depositate dal tecnico in questione.
A nulla sono valsi i solleciti del professionista nei riguardi del Comune, nonostante le Determinazioni esistenti agli atti del Responsabile del settore Tutela del Patrimonio Alfonsina La Noce e relative alla definizione del compenso da corrispondere al professionista, e nonostante la deliberazione con la quale veniva disposto il prelievo dal fondo di riserva per l’assegnazione al Responsabile La Noce dei fondi necessari per l’affidamento dell’incarico al professionista.
Proprio perciò, – continua Falsetta – l’Associazione che rappresento si farà promotrice di iniziative rivolte all’accertamento dell’effettiva destinazione dei fondi e al soddisfacimento immediato del credito vantato dal professionista.
Ancora, mi domando come possano mai essere acquisiti quei corretti parametri di riferimento per un buon governo del territorio se non si è in grado di riverire le professionalità e le competenze delle quali ci si avvale.
Trattare con la “dovuta decenza” le opere professionali – conclude -, significa riconoscere la cosa pubblica in ogni sua componente. Soltanto allora potrà essere attuata una vera “ricognizione sociale”.