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Elezioni regionali, rassegnati o indifferenti: così la Calabria lascia voce al ‘perpetuo’ lamento

Calabria

Elezioni regionali, rassegnati o indifferenti: così la Calabria lascia voce al ‘perpetuo’ lamento

Sonia Miceli

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Roberto-Occhiuto

COSENZA – Le elezioni regionali in Calabria, con la vittoria del governatore uscente Roberto Occhiuto, hanno un sapore gattopardiano. “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Una frase sibillina pronunciata dal principe Tancredi nl film di Luciano Visconti il Gattopardo, che nasconde numerosi significati tra cui quello che chi sostiene il cambiamento, in realtà, manterrà la ricchezza e i privilegi. Così la Calabria lascia voce al perpetuo lamento di chi pensa che al governo vadano sempre ‘i soliti noti’, senza che ci sia quell’effettivo cambiamento che rivoluzioni la malconcia sanità e che porti una boccata di ossigeno alla precarietà, al welfare e alle politiche sociali.

Una folta schiera di giovani disinteressati alla politica insieme alla restante parte composta da millenial, boomer e anziani, la maggioranza, quella rassegnata al “tanto le cose vanno così, si sa”. E via con uno scambio elettorale, la promessa di un voto per un posto di lavoro. La schiera dei gattopardiani che vive la propria vita compiaciuta nella propria zona di comfort, in cui i beni di prima necessità non mancano. La salute non è un problema, tanto c’è sempre l’amico dell’amico che ti trova la scorciatoia per entrare a fare una visita in ospedale. E se non c’è, non è un problema, l’opzione della sanità privata appare l’unica strada (sempre per chi ha un gruzzoletto di soldi). In mezzo, però, ci sono anche coloro che lottano e che sperano in un reale cambiamento: ancora troppo pochi, a quanto pare, nella nostra Regione.

In Calabria, dunque, chi vince questa tornata elettorale? Sicuramente il popolo del lamento che, da domani, tornerà nuovamente ad alzare la voce (ma solo sui social). Intanto Roberto Occhiuto è sicuro di una cosa: senza quell’avviso di garanzia – che lo ha fatto dimettere per ricandidarsi – avrebbe stravinto, ottenendo molti più voti.

In Calabria il dato dell’affluenza è sempre drogato

Il dato dell’affluenza in Calabria non è come appare ed è sempre drogato. In Calabria ci sono 1.888.368 aventi diritto, paradossalmente più dei residenti in Regione – 1.855.454 (dall’ultimo censimento del 2021) -, perché al loro interno si contano anche 367.000 calabresi residenti all’estero e iscritti all’Aire, e dunque aventi diritto (di questi non vota praticamente nessuno, perché per le regionali non c’è voto per corrispondenza).
Per di più in Calabria ci sono circa 250/300 mila persone (tra studenti e lavoratori) che sono domiciliate fuori, ma che mantengono comunque la residenza in Regione.
Basta fare due conti, e di fatto gli aventi diritto che effettivamente vivono e votano in Calabria sono circa 1.200.000, ma la percentuale dell’affluenza viene comunque calcolata sulla cifra iniziale di 1.888.368: ecco perché è sempre sensibilmente più bassa rispetto ad altre Regioni.

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