Oliverio è stato chiaro: si rischia di perdere 245 milioni di euro perchè Occhiuto non comunica con la Regione e questo comporta il blocco per tutti gli ospedali della Calabria. La soluzione è un’altra area diversa dal capoluogo per il nuovo Hub cosentino
COSENZA – Oliverio ha dichiarato che si è agli sgoccioli per chiudere l’accordo quadro alla regione per la costruzione di tutti i nuovi ospedali, Crotone Lamezia Terme, Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza, ma quest’ultimo è l’unico Comune che ancora non ha dato il beneplacito per la proposta. Si rischia di perdere 245 milioni di fondi pubblici. Oliverio ha dichiarato alle parti sociali convocate ad un incontro svoltosi nella sala riunioni dell’Azienda ospedaliera di Cosenza e a tutti gli organi di stampa presenti che è anche pronto a non costruire l’ospedale a Cosenza ma orientarsi per un altro posto anche se sempre nell’area urbana. Quindi potrebbe anche apportare modifiche al progetto originario. Otto mesi di ritardo – continua a sottolineare Oliverio – evitabili. E sul nuovo Governo nazionale la preoccupazione del Governatore è che potrebbero tagliare i fondi non ancora impegnati per la Calabria in materia sanitaria.
“Noi sin dall’inizio abbiamo scelto la strada del confronto e soprattutto della ricerca di una soluzione la più adeguata, la più idonea e anche quella più sostenibile dal punto di vista del rapporto costo – beneficio – dichiara il Governatore della Calabria Mario Oliverio alla stampa -. E per questo abbiamo deciso di fare uno studio di fattibilità per operare la scelta. Studio di fattibilità per il quale abbiamo fatto una gara. E’ stata aggiudicata ad una impresa qualificatissima che opera a livello nazionale, che ha portato risultanze dello studio, tenendo conto delle nostre indicazioni, muovendosi all’interno del perimetro della città capoluogo, della città di Cosenza. Ha considerato l’indicazione del Comune di operare sul vecchio ospedale dell’Annunziata; quella nostra della Regione di operare in un’aria servita dai collegamenti viari, ferroviari di Vaglio Lise e poi di ricercare ulteriori spazi all’interno del perimetro urbano che fossero idonei alla realizzazione di un ospedale Hub di 705 posti con tutti i servizi necessari di un ospedale che si proietta verso il futuro.
Da questi studi è emerso che l’area più idonea è quella di Vaglio Lise e, in seconda battuta quella dello Stadio; quella dell’Annunziata è stata classificata terza, anche in considerazione dei costi necessari per la sistemazione idrogeologica, per la condizione nel quale il territorio lì, esprime, e anche per essere in un’area interna alla città. Abbiamo aperto su questo un confronto e si è costituito un tavolo tecnico con il Comune. Abbiamo avuto un incontro a cui ho partecipato io stesso con le commissioni consiliari, urbanistica e sanità, alla presenza anche del sindaco di Cosenza nel mese di novembre scorso. Ci è stato detto che si doveva portare in consiglio comunale e io ho dato anche la mia disponibilità a partecipare, ma c’è stato un continuo rinvio di date: prima entro il 31 dicembre dello scorso anno poi a gennaio, poi a febbraio; poi le elezioni ed è stato giustificato: una pausa per evitare che questo fatto delicato fosse carico di strumentalismi.
Adesso è passato marzo, aprile, maggio e noi siamo in una condizione in cui rischiamo di perdere il finanziamento – sottolinea Oliverio -, perchè abbiamo allocato nel Patto per la Calabria 245 milioni di euro per l’ospedale di Cosenza; abbiamo allocato risorse per l’ospedale di Reggio Calabria, Catanzaro e per gli ospedali spoke di Lamezia Terme e Crotone e per attivare l’utilizzazione di queste risorse è necessario l’attuazione di programma con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia delle Finanze; schema di accordo già definito dallo scorso mese di febbraio che non possiamo, anzi, non siamo stati in grado di sottoscrivere fino ad adesso perchè manca appunto il pronunciamento definitivo del sito sul quale bisogna allocare il nuovo ospedale di Cosenza.
E’ chiaro che, a questo punto, non si può più attendere. Io non a caso ho indicato il perimetro urbano della città capoluogo come vincolo su cui fare lo studio di fattibilità, ma a questo punto siamo costretti ad allargare il perimetro. L’unica cosa che non possiamo permetterci per la realtà di Cosenza, la più grande provincia della Calabria e anche per l’area urbana di Cosenza, è mettere a rischio le risorse perchè, com’è noto, è cambiato il quadro polito…io non so, – continua Oliverio riferendosi al nascente Governo nazionale – mi auguro che non si proceda a rastrellamenti delle risorse, ma non so appunto quello che saranno gli orientamenti del nuovo Governo. La discussione è aperta. Il Paese ha bisogno di un Governo.
Constato che sono passati mesi e malgrado le nostre continue sollecitazioni anche sulla stampa, non abbiamo avuto ancora risposte e naturalmente prendo atto di questo per muovere una iniziativa perchè non possiamo più permetterci di “menare il can per l’aia”. Stamattina sono stato all’Agenzia per la coesione, per fare una verifica; loro sollecitano la chiusura e la sottoscrizione dell’accordo di programma. Ho convocato le forze sociali, già convocate lo scorso mese di novembre per informarle. Che ognuno si assumi le proprie responsabilità e, in questa direzione, noi continueremo ad andare avanti. Noi non siamo mai iscritti al partito di Pilato, ma al partito che si assume le responsabilità perchè quando si chiede un consenso per governare bisogna assumere delle responsabilità.
Naturalmente il confronto va fatto perchè le Istituzioni vanno rispettate e coinvolte però il confronto non può essere senza limiti, che non approda a risultati, conclusioni, perchè sarebbe inconcludente. Siccome noi crediamo al confronto come strumento partecipativo, per ascoltare e recepire le osservazioni, i suggerimenti e le proposte alternative sostenute da argomenti. Noi abbiamo uno studio di fattibilità, non abbiamo sviluppato il confronto così, su opinioni, ma sostenuto uno studio di analisi, valutazioni. Quel confronto ha tutte le condizioni perchè fosse già approdato alle conclusioni richieste. Ora diamo atto di questa decisione senza drammatizzare e ci determineremo non senza il coinvolgimento delle forze sociali che stasera abbiamo convocato».