Cellulari ‘muti’ nel giorno dell’omicidio di Luca Bruni

Del 36enne a capo del clan ‘Bella – Bella’ si persero le tracce nei pressi del cinema Garden.

 

COSENZA – E’ stata ricostruita oggi in aula la dinamica delle comunicazioni intercorse tra i presunti assassini di Luca Bruni. A testimoniare innanzi la Corte d’Assise nel Tribunale di Cosenza è stato l’agente Iorio che si occupò di raccogliere i tabulati delle intercettazioni telefoniche ed accompagnare il collaboratore di giustizia Adolfo Foggetti sul luogo del delitto. Il teste ha spiegato come vi fossero dei contatti frequenti tra Adolfo Foggetti e Daniele Lamanna ritenuti esecutori materiali dell’omicidio. A seppellirlo, secondo l’accusa, furono Maurizio Rango ed Ettore Sottile su mandato del boss Franco Bruzzese che uscito dal carcere ebbe modo di comunicare ai suoi di ‘far fuori’ Bruni. Il trentaseienne che reclamava un ruolo autonomo nel panorama criminale cosentino sapeva di rischiare la propria vita. Sospettava di essere trascinato in un tranello dai suoi amici, Adolfo e Daniele.

 

Lo  aveva avvertito il fratello Michele in punto di morte esortandolo a guardarsi le spalle. Nonostante tutto Luca Bruni parcheggiò la propria auto nei pressi del cinema Garden e andò via con Foggetti e Lamanna. Destinazione: Orto Matera. Arrivati sul posto tra i campi invece di incontrare, come gli era stato annunciato, i boss Ettore Lanzino e Franco Presta (all’epoca entrambi latitanti) fu trucidato a colpi d’arma da fuoco. E’ il 3 Gennaio 2012 e le telefonate tra Rango, Foggetti, Lamanna e Bruzzese si fermano. Tutto tace. Nei tabulati appare solo uno squillo fatto da Adolfo Foggetti a Maurizio Rango. Poi i cellulari saranno spenti e riposti ognuno nella propria abitazione. Lamanna attiverà il suo telefonino solo il pomeriggio successivo all’omicidio. Il timore di essere freddato dai propri sodali ha spinto Adolfo Foggetti a collaborare con la giustizia.

 

Accompagna gli inquirenti tra i campi per permettere di ritrovare il cadavere di Bruni. Individua il posto in cui uccise il suo amico, ma non sa indicare dove il cadavere è stato sepolto perchè dopo aver sparato si allontanò con Lamanna per andare a Rende, a casa della sorella di Rango, a far sparire le armi. Tra i campi incolti a dieci metri dal punto indicato da Foggetti fu subito individuata una zona in cui l’erba era più alta rispetto al resto della vegetazione. Scavando furono ritrovati i resti del trentaseienne, il famoso orologio Raymond Weil con cinturino in cuoio che Ernesto Foggetti gli aveva regalato quel famigerato pomeriggio e il telecomando della sua BMW che parcheggiò al cinema Garden per l’ultima volta. Un appuntamento testimoniato anche dai tabulati in cui appaiono evidenti le numerose e brevi telefonate tre Ernesto Foggetti e Luca Bruni. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 17 Marzo. Nel processo sono imputati Daniele Lamanna e Franco Bruzzese, mentre Maurizio Rango, Adolfo Foggetti ed Ettore Sottile hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.

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