Sono circa mille i bambini, minorenni a rischio, affidati ai servizi sociali e ospitati nelle case famiglia calabresi, che rischiano non solo l’indigenza, ma la devianza sociale.
La situazione in cui versano le case famiglia calabresi è al collasso nel silenzio generale delle istituzioni in primis quella regionale. Se ancora questi minori hanno abiti e cibo, è solo per merito degli operatori e dei gestori delle strutture che li ospitano, che ‘avanzano’ dalla Regione Calabria, ben 18 milioni di euro. L’ultimo stanziamento di denaro infatti, risale al mese di giugno del 2014, poi il nulla. Le strutture d’accoglienza per i minori a rischio dunque, non vedono un euro da oltre un anno e mezzo, nell’indifferenza generale. E sono tutti ragazzi che rischiano di diventare un giorno gli adepti della criminalità. L’unica discussione fatta negli ultimi anni è stata quella di decidere ‘quanti soldi per ogni minore’. Prima erano circa 50 euro, poi si è scesi a 31 euro al giorno.
Addirittura, qualche anno fa, l’allora Giunta Scopelliti, affidò ad una famosa società di revisione contabile il compito di stabilire se quanto erogato a questi minori fosse troppo, destinando per questa consulenza 110 mila euro. Per quanto le finanze calabresi nono siano adeguate a garantire un importo troppo esoso ma neanche far arrivare queste strutture al collasso.
Del caso se n’è occupato il senatore 5 Stelle, Nicola Morra, intervistato questa mattina ai microfoni di Rlb Radioattiva e che ha sottolineato: “Chi governa si è distinto per offrire incarichi e consulenze ben retribuite ad amici e sodali. Un motivo in più perchè i 18 milioni di euro che la Regione deve alle strutture d’accoglienza per minori, vengano erogati immediatamente”.
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