COSENZA – Il tribunale di Cosenza in composizione collegiale, presieduto dal Presidente Carmen Maria Raffaella Ciarcia, dopo tre lunghi anni di dibattimento, ha emesso sentenza nei confronti di due cosentini, S.G. e A.C., residenti sul Tirreno – entrambi difesi agli avvocati Maurizio Nucci Ugo Ledonne del foro di Cosenza, per una vicenda che li vedeva imputati del delitto di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di un noto imprenditore della città c.
I fatti risalgono al 2017 quando i due vennero indagati dopo la denuncia dell’imprenditore perché, secondo l’accusa, avrebbero tentato di estorcere una somma di denaro all’uomo con il quale A.C. aveva avuto precedenti rapporti lavorativi. In particolare, a seguito della denuncia dell’imprenditore, i due erano stati attinti da misura cautelare degli arresti domiciliari. Inoltre, uno di questi incontri dal presunto atto estorsivo, tra l’imprenditore e i due imputati, venne anche intercettato attraverso un microfono utilizzato dall’imprenditore d’accordo con la polizia giudiziaria che stava svolgendo le indagini. Ma dopo una lunga istruttoria dibattimentale, durata oltre 3 anni, i difensori sono riusciti a far cadere le accuse nei confronti dei due. In particolare il Tribunale di Cosenza ha assolto A.C. per non aver commesso il fatto mentre ha riqualificato il delitto di estorsione per S.G., previa eliminazione della circostanza aggravante del metodo mafioso, in tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lo ha condannato a 4 mesi.