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A 33 anni dalla morte di Borsellino e i suoi 5 agenti. Occhiuto: «Non abbassiamo la guardia»

Italia

A 33 anni dalla morte di Borsellino e i suoi 5 agenti. Occhiuto: «Non abbassiamo la guardia»

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CATANZARO – “33 anni fa la mafia colpì lo Stato assassinando Paolo Borsellino e 5 coraggiosi agenti di scorta. Quel sacrificio ci ricorda valori da custodire e battaglie da perseguire. La libertà e la lotta a tutte le mafie siano sempre impegni quotidiani.
Non abbassiamo la guardia, mai”. Lo scrive su X Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Una strage senza verità

“Dopo 33 anni non c’è ancora la verità sulla strage di via Mariano D’Amelio a Palermo in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque agenti della polizia di Stato. Oggi vengono fuori nomi di possibili depistatori che sono già morti. Nel 1992 dopo la strage di Capaci volevo fare un’intervista per il Tg2 all’erede naturale di Giovanni Falcone, ma pochi mesi dopo Paolo Borsellino fu ucciso. Da qui è nata l’idea di creare un testo teatrale ponendo le domande che avrei voluto fare al magistrato a suo figlio Manfredi. Mi ha sorpreso che le sue risposte siano state come quelle che mi sarei aspettato dal padre. Gli mandai le domande per mail e quando lessi le risposte mi vennero i brividi”.

Lo dice il giornalista Francesco Vitale, caporedattore centrale del Tg2 e curatore di Dossier, che partecipa all’incontro organizzato dall’associazione nazionale magistrati in cui sarà messo in scena “I giorni di Giuda, intervista marziana a Paolo Borsellino” a Palermo davanti al palazzo di Giustizia. La pièce teatrale, con la regia di Angelo Butera vede come interpreti Marco Feo, Cesare Biondolillo, Germana Nicolosi e Giacomo Tantillo.

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